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Biùtiful cauntri

Regia di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio vedi scheda film

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La recensione su Biùtiful cauntri

di chinaski
8 stelle

Acerra, Qualiano, Giugliano, Villaricca. Comuni a 25 km da Napoli che sono diventati alcuni dei centri dello smistamento clandestino di rifiuti tossici e nocivi. Ogni luogo di queste terre è un possibile deposito per scaricare mondezza. Cavalcavia, campi, bordi delle strade, cave sotterranee. Il territorio viene sezionato in base alle sue potenzialità di futura discarica. Naturalmente abusiva e sotto il controllo della Camorra.
Lo Stato latita, non vede. Costruisce le sue discariche e le fa passare per buone. Bastano pochi controlli per capire che sono fuori dalla norma. Vengono chiuse, come quella di Cava Riconta.
Un appello doloroso e finalmente veritiero quello lanciato dai tre autori del documentario. Dove sono le voci del popolo (contadini, pastori, educatori ambientali) a parlare, a denunciare la gravità della situazione, a pretendere una svolta, per evitare il disastro e la morte.
Le conseguenze sono già gravissime. Interi pascoli ovini che devono essere abbattuti perché tracce di diossina sono presenti nella loro carne e nel loro latte. Campi agricoli che confinano con discariche e industrie. Aria irrespirabile, acqua contaminata, terreno tossico.
Il problema più grave di tutti è la mentalità alla base di questo stato delle cose. Ovvero l’idea dell’impresa. Lo stoccaggio dei rifiuti diventa business imprenditoriale dagli elevati guadagni. Che sia nelle mani della Camorra o dello Stato non ha importanza, l’idea malata è che si possa (e si voglia) guadagnare dallo smaltimento dei rifiuti. In Gomorra Roberto Saviano parla degli stakeholder, come di coloro che ad alti livelli fanno da tramite tra la Camorra e le industrie. Vendendo servizi di samltimento e trasformando la Campania in una enorme discarica a cielo aperto.
Tutto, in nome del guadagno, passa in secondo ordine. Ambiente, salute, ecologia, animali, persone. Le immagini mostrare sono di un tale forza, che diventa doloroso starle a guardare e pensare ad esse come realtà in cui persone passano la loro esistenza, ormai sottomesse ad esigenze economiche che con la vita umana non hanno più nulla a che fare. Immagini gravide di sporcizia e malessere, montate con grande professionalità e senso del racconto da Esmeralda Calabria e accompagnate da una musica disturbante, inquieta, piena di dissonanze elettroniche che serve a creare un senso di disagio e di smarrimento ancora maggiore. Questo documentario dà voce ai figli di una terra stuprata e violentata, una terra che marcisce nella decennale attesa di una svolta, di un segno, di un cambiamento. Una terra ormai ai limiti della propria sopravvivenza.

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