Regia di Anton Corbijn vedi scheda film
"Control" è indubbiamente un bel film, girato con sitle ed eleganza, complice anche l'utilizzo suggestivo del bianco e nero, molto amato da Corbijn anche nei video e nelle foto che l'hanno reso famoso. è un'opera prima che trasuda amore per i Joy Division, l'accorato e sentito omaggio di un fan che, però, non arriva al cuore dello spettatore. purtroppo il film si ispira alla biografia scritta dalla moglie di Ian Curtis, in cui a prevalere è il rancore di una donna, moglie e madre, tradita dal marito che ama più di qualunque altra cosa. deborah Curtis, infatti, come si evince dal film, non ha mai vissuto con grande trasporto e convinzione la carriera musicale del marito, così nel film come nel libro la dimensione artistica, i testi ispirati dalla vita quotidiana, paiono secondari. il film, poi, ha il difetto di non approfondire l'aspetto delle malattia e di far sembrare Curtis un ragazzino immaturo, incapace di scegliere tra la moglie e l'amante. a leggere i testi delle sue ultime canzoni, ascoltando Closer, invece, si arriva più a fondo e si scoprono le crepe dell'uomo Curtis, fragile, malato nella psiche, nel cuore e nel corpo. si poteva fare di più. ottimo il cast, incredibilmente bravo il protagonista che ha riportato in vita il leader dei Joy Division per una manciata di ore.
per quanto mi riguarda: il meglio!
incredibile il suo modo di muoversi, la sua voce, il suo sguardo perso, la sua crescente introversione.
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