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Grande, grosso e... Verdone

Regia di Carlo Verdone vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Grande, grosso e... Verdone

di Paul Hackett
2 stelle

Mi sono sempre piaciuti i film di Carlo Verdone: l'attore e regista romano ha sempre avuto la bella capacità di tratteggiare figure malinconiche e tuttavia comicissime tipiche di una certa italietta (la minuscola è voluta) che in pochi hanno voluto o saputo raccontare nel cinema italiano. Tranne alcuni, perdonabili, passi falsi, le pellicola di Verdone si sono mantenute sempre su ottimi livelli qualitativi, consegnandoci spesso dei veri e propri gioiellini di culto come "Un sacco bello", "Bianco rosso e verdone" o "Borotalco", ma anche mature commedie agrodolci come "Maledetto il giorno che ti ho incontrato" o "L'amore è eterno finché dura". Questo lunghissimo e prolisso preambolo è per far capire che mi sono accostato a questo film con una certa fiducia, se non addirittura con aperta benevolenza. Purtroppo la realtà dei fatti ha completamente tradito le mie attese: "Grande grosso e verdone" è una pellicola semplicemente pessima, forse il punto più basso mai toccato ed interpretato dal comico romano, una cupa e deprimente rilettura di alcuni "tipi" umani classici della filmografia verdoniana in chiave amara ed estremamente sulfurea ma drammaticamente povera di idee valide o innovative. Il primo episodio profana il personaggio forse simbolo del cinema di Verdone, il bambinone Leo di "Un sacco bello", coinvolto in una amara e grottesca disavventura "cimiteriale": l'episodio è amarissimo e venato di forte umorismo nero ma non riesce mai a divertire e nemmeno a convincere minimamente, sembra di vedere un pessimo tv-movie. Il secondo episodio, se possibile, è ancora peggiore. Il personaggio del laido ed insopportabile prof. Cagnati riprende la mitica figura del pignolo rompiscatole già raccontato con il Furio di "Bianco rosso e verdone" e con l'analogo personaggio di "Viaggi di nozze", ma anche in questo caso non si ride manco per sbaglio e i tentativi di satira al vetriolo suonano fiacchi e un po' stantii. Qualche guizzo in più lo riserva il terzo episodio (soprattutto per le grazie generosamente esposte di Claudia Gerini) ma si tratta davvero di poca roba: i due truzzi arricchiti riprendono i simili personaggi di "Viaggi di nozze", ma anche in questo caso non ci si diverte nemmeno per errore e la malinconia regna sovrana. Una nota curiosa per concludere: davvero bizzarro che compaia in primo piano e in bella evidenza in diverse inquadrature la stessa marca di acqua minerale che sponsorizza la squadra di calcio del produttore del film... ovviamente si tratta solo di una coincidenza... in definitiva uno dei peggiori film di Carlo Verdone: voto pessimo.

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