Regia di Umberto Lenzi vedi scheda film
Il film c'è: Lenzi non è uno sprovveduto ed aveva già firmato una buona serie di pellicole, riuscendo finora comunque a passare piuttosto inosservato. Ma in questo Orgasmo, che pure non era il titolo voluto dal regista (avrebbe preferito il titolo con cui il film sarà poi distribuito negli Usa, cioè Paranoia), non mancano il ritmo e le scelte azzeccate, seppure si tratti di una vicenda di spessore sottilissimo nella quale non si trova granchè di originale. Soprattutto risultano incisive le musiche di Piero Umiliani, un 'tardo beat' proiettato verso le colonne sonore dei futuri poliziotteschi, genere nel quale Lenzi sguazzerà con gioia. Il finale è poi di un catastrofismo quasi eccessivo, andando a rasentare il comico involontario: nel giro degli ultimi 4 minuti del film tutti i protagonisti muoiono o, come per l'avvocato, si ritrovano in grossi guai. Alla sceneggiatura troviamo Lenzi, Ugo Moretti e Marie Claire Solleville. 4,5/10.
Una vedova miliardaria, ancora giovane e piacente, incontra un autostoppista e se lo porta a casa. La relazione si complica subito, con l'arrivo della sorella del ragazzo; i due fratelli segregano quindi la donna e, complice un avvocato, le fanno firmare un testamento a loro favore. Poi la eliminano con un falso suicidio.
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