Regia di Pete Travis vedi scheda film
Dio salvi il presidente. E' riducibile più o meno a questo Prospettive di un delitto di Pete Travis che, a sentire dalle interviste, aveva ben altre ambizioni e intenzioni (vorrebbe forse con la sua struttura ad incastri citare Rashmon di Kurosawa?).
Purtroppo abbiamo di fronte un film noioso, prevedibile e ripetitivo come pochi, che non riesce né ad avvincere né ad interessare. Rimane un tipico prodotto hollywoodiano, forse ben confezionato ma privo d’anima e, pecca grave soprattutto per un film del genere, di alcuna tensione.
La storia è risaputa, sia nella trama che nel suo svolgimento (e proprio qui il film pretendeva di essere originale!): un attentato al presidente coinvolge otto persone, otto differenti punti di vista. Naturalmente, dopo il colpo di scena, tutti vivranno felici e contenti.
La scelta di puntare su Matthew Fox (reduce dal serial tv Lost) per sbalordire gli spettatori è a dir poco prevedibile, e anche gli altri attori convincono poco (ci si chiede perché interpreti della bravura della Weaver e di Hurt abbiano accettato un progetto del genere). E i buchi di sceneggiatura sono tanti, troppi: come fa il personaggio Dennis Quaid, dopo aver fatto una decina di incidenti in macchina nel film, a uscirne tutto d’un pezzo? Misteri del film.
VOTO: 3/4
Regia anonima, televisiva. Cambi mestiere, il cinema non fa per lui.
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