Regia di Wilma Labate vedi scheda film
La classe operaia non va più in paradiso.Va in cassa integrazione....E'curioso questo film di Wilma Labate regista non banale da cui ci si aspetta sempre tanto.E sicuramente la sua idea di cinema è assai più seria e militante di tante altre scartine spacciate per registi che affollano il panorama del cinema italico di questi anni.Detto questo il film mi ha lasciato un po'perplesso.Non ho capito che cosa volesse dirci ,il messaggio insomma ,ammesso che ogni film ne abbia uno.La storia è quella di un amore quasi clandestino,o forse non è neanche amore ma un fritto misto di attrazione fisica animalesca e razionalizzazione di un sentimento che non ha futuro,tra rude operaio perugino della Fiat e laureanda in matematica figlia di un meridionale che vede nella figlia la possibilità di scalare posizioni nella piramide sociale.Sullo sfondo le lotte operaie,le rivendicazioni del 1980,gli scioperi,la lotta durissima contro i padroni.E su questo sfondo dannatamente importante,su una pagina della storia italiana rievicata in flashback e filmati d'epoca troppo rapidi per essere esaustivi,si staglia il rapporto tra questi due prototipi dell'insoddisfazione.Prigioniero di una condizione sociale lui che non gli permette salti di qualità,prigioniera di una famiglia patriarcale lei e di un rapporto con un ingegnere ,un rapporto così perfetto da risultare quasi asettico,senza un filo d'emozione.Ed infatti si butta quasi inconsapevolemnte tra le braccia del rude operaio perchè è esattamente l'opposto dell'ingegnere.Le dà calore umano,sensualità,la fa sentire importante e non una semplice routine.Il film alterna costantemente i due versanti della storia,usa quasi uno stile semidocumentaristico rispolverando documenti d'epoca inframezzandolo alla storia tormentata dei due,tra alti e bassi.Alla fine si resta insoddisfatti perchè a mio parere non vengono approfonditi i temi prospettati.Sono rimasto con la voglia di saperne di più di quegli scioperi e di tutto il fermento politico che c'era all'inizio degli anni 80 e anche la storia tra perdenti resta un po'sospesa,con un finale pseudoriparatore,quasi una postilla di cui non si sentiva il bisogno.Probabilmente troppa carne al fuoco ha nuociuto,la regista si dimostra più abile a maneggiare i documenti d'epoca rispetto alle emozioni,i personaggi appaiono abbastanza granitici,ma incapaci di reagire alle sollecitazioni.La Solarino almeno non fa danni....
breve apparizione
come sopra
la nonna invadente
il padre meridionale
ok
simpatico
è veramente brava
ingabbiato in un personaggio asettico
un po'troppo grezzo ma d'impatto
è inespressiva ma almeno non fa danni
mette un po'troppa carne al fuoco,alternando la Storia alla storia tra i due
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