Regia di Wilma Labate vedi scheda film
Film, spiccatamente televisivo, riguardante la prima crisi della FIAT, ed il conseguente crollo del suo mitico ruolo di grande mamma degli italiani. Il soggetto, ambientato nella Torino del 1980, è incentrato sui classici conflitti tra generazioni e classi sociali, che interferiscono con le relazioni sentimentali della protagonista, figlia di immigrati siculo-campani e laureanda in matematica, combattuta tra due possibili uomini della sua vita, un operaio e l'ingegnere suo superiore. Il racconto delle vicende sindacali è per lo più affidato a spezzoni di servizi giornalistici e documenti filmati dell'epoca, a parte qualche scena corale un po' raffazzonata. Una storia dallo sviluppo fastidiosamente prevedibile, che si avvale di tutte le semplificazioni ed accelerazioni narrative tipiche della fiction. Per essere un film finanziato dal Ministero per i Beni Culturali, è davvero molto deludente.
Peccato per quell'espressione di cupo tormento, mantenuta dall'inizio alla fine, in tutte le situazioni. Colpa della regia?
Riesce a brillare e convincere, anche in una parte vistosamente inadatta a lui. In ciò si conferma un attore versatile, dalle notevoli capacità.
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