Regia di Federico Moccia vedi scheda film
Tutti contro Moccia, bersaglio facilissimo. Nessuno che si prenda la briga di accorgersi quanto il film sia curato nella direzione d'attori, comprimari compresi, quanto sia fluido e accattivante nello script, quanto la regia e il montaggio non siano affatto malmessi, quanto, dopotutto, il cinema è la fabbrica dei sogni e un soggetto come questo è proprio "giusto" per portare la gente al cinema e farla sognare. Cinema del disimpegno? Sì, probabilmente. Ma quanto impegno per farlo. Cinema commerciale? Vent'anni fa forse nessuno avrebbe parlato di film commerciale ma di una commedia sentimentale old style ben fatta e per nulla tirata via. Forse ci stiamo abituando troppo ad un livello medio che una volta medio non era ma era l'eccezione. Il vero mostro del cinema italiano non è MOccia, non è nemmeno Muccino, non è neanche Scamarcio. Finchè ci saranno loro sarà più facile produrre anche altro e sarà bello vedere il pubblico affollare le sale per vedere prodotti italiani. Altro che disimpegno...( e quant'è bello il trailer del nuovo Virzì, che sarà un'altra bella notizia per il nostro cinema). Che ci sia il "rinascimento italiano" lo si vede anche da come è concepito questo semiesordio di Moccia, per nulla balbettante, molto leggero, poco sociologico, assai ben confezionato.
Grande. Tranne la title track e la sputtanatissima "She's the one".
Maturo. Bravissimo. Sensibilissimo. Credibilissimo.
Recita nemmeno male. Ma la faccia non è di quelle indimenticabili.
Chi si rivede! Era una promessa negli anni '90. Lo ricordate in Come due coccodrilli?
Cecilia che fa la mamma!! Ma è sempre brava.
Bravo. Era ora ci si accorgesse di lui.
Un "bastardo" giustissimo. Ma simpatico.
Sicura, non si perde.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta