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La guerra di Charlie Wilson

Regia di Mike Nichols vedi scheda film

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La recensione su La guerra di Charlie Wilson

di uccio
6 stelle

La guerra di Charlie Wilson è un film che narra i retroscena poco noti di una situazione internazionale invece molto nota: l'invasione dell'Afghanistan da parte dell'esercito russo (1979 - 1989). Il film di Mike Nichols, basato sul libro di George Crile III, si concentra sulla vera storia del deputato democratico al Congresso americano Charlie Wilson e su come questi, con l'aiuto di altre personalità interessate alla causa, sia riuscito a far ottenere ai mujaheddin afghani gli armamenti necessari a scacciare i russi dal loro territorio grazie a continui innalzamenti del budget americano destinato a questa particolare causa, umanitaria se vogliamo ma soprattutto politica.

Il film gode di un cast di primissimo piano, si rivela una visione piacevole e tratta un argomento effettivamente di un certo interesse. Diciamo anche che se Aaron Sorkin non ne avesse scritto la sceneggiatura, se Nichols non l'avesse diretto e se il cast non ci si fosse dedicato nessuno ne avrebbe comunque sentito la mancanza, i film davvero grandi sono altri (scusatemi ma ieri ho visto Onora il padre e la madre).

Il ruolo del deputato protagonista della vicenda è andato a Tom Hanks, nonostante l'attore non sia in cima alla lista delle mie preferenze la scelta mi sembra azzeccata, dando un'occhiata alla foto del vero Wilson potrete farvene un'idea anche voi. Tom Hanks, come il resto del cast composto da grandi nomi, offre una prova dignitosa ma lontana da qualsiasi slancio passionale o da memorabili pezzi di bravura. A sostenerlo troviamo Julia Roberts a interpretare la filantropa Joanne HerringPhilip Seymour Hoffman nel ruolo dell'agente della CIA di origine greca Gust Avrakotos e Amy Adams, l'assistente di Wilson Bonnie.


L'unico vero pregio del film è appunto la materia trattata finora almeno a me sconosciuta. Attenendosi a quello che realmente era Charlie WilsonHanks impersona un deputato molto attento alle belle donne e al whisky di qualità piuttosto che ai grandi dibattimenti del Congresso, un politico di parola lontano dalle grandi decisioni, capace però di parlare con le altre persone e di accumulare favori da chiedere poi in cambio. Per un caso all'apparenza fortuito Wilson inizia a interessarsi alla condizione Afghana e a quella del suo popolo decidendo di battersi per aumentare il budget per rifornire di armi il popolo afghano. Troverà come alleati una ricca e affascinante Joanne Herring, amante dedita alla causa e l'agente CIA Avrakotos, personalità fuori dagli schemi, sicuro delle sue capacità e in rotta con i piani alti della sua organizzazione. Insieme riusciranno a creare stranissime alleanze e a farle funzionare garantendo la riuscita dei loro scopi.

I protagonisti sono quanto di più lontano ci si possa immaginare da personalità coinvolte in una causa del genere, le manovre del potere mostrate da Nichols assumono toni quasi farseschi e sembra impossibile che con parti in causa come queste, attivate da quella che doveva essere una semplice visita di cortesia al leader Pakistano, si sia arrivati a risultati tanto rilevanti. Il registro della pellicola si mantiene comunque sobrio senza osare troppo e senza calcare la mano su risvolti che avrebbero potuto virare verso il grottesco. Nichols confeziona un prodotto Hollywoodiano, medio, anche piacevole se può interessare l'argomento. Ok, visto. Possiamo passare oltre.

 

Dal mio blog: http://lafirmacangiante.blogspot.it/

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