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La guerra di Charlie Wilson

Regia di Mike Nichols vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La guerra di Charlie Wilson

di stanley kubrick
8 stelle

I DESIDERI TIRATI FUORI DALLA MENTE  

“Certi uomini vedono le cose come sono e dicono: perchè? Io sogno cose mai esistite e dico: perchè no?” George Bernard Shaw  

La vita di un politico è una cosa aldifuori dal mondo. Spesso rinchiuso tra quattro mura, con bellissime ragazze a portargli i documenti necessari per proseguire la sua caotica carriera, con qualche rompiscatole che gira per il suo ufficio, con il suo bicchierino di Whisky pronto per essere goduto. Mentre invece, quando esce dal suo ufficio, luogo completamente isolato dal resto del mondo, scopre un attività lavorativa insonne, specialmente nel caso del nostro Tom Hanks, chiamato da Nichols per interpretare il ruolo da protagonista, impegnato nella guerra tra Afghanistan e Russia, ma deve trovare accordi con la prima, gli deve fornire armi, deve aggregare insieme una vasta gamma di nazioni cosicchè troverà i soldi per fornire l'Afghanistan di armi all'avanguardia.
Qualche motivo c'è della scelta del nostro Charlie di fornire armi alla nazione più povera. Tralasciando il discorso democratico e le imposizioni di coloro che sono sopra di te nello scalino generale, il protagonista sembra avere un certo disprezzo per la Russia. Dentro il suo cuore, nel profondo, si cela un sintomo di rabbia irrepressibile, dato che in un dialogo ci spiega il motivo del suo parteggiamento verso il debole. Il film di Mike Nichols viaggia sul doppio binario, quello di tenersi dentro di sè le cose a livello familiare e quello di tirare fuori le cose nascoste nel subconscio a livello lavorativo. Charlie sembra fare uno sforzo immane nel momento in cui spiega a un personaggio il motivo familiare che lo spinge a stare con l'Afghanistan.
La ricchezza, nella pellicola, si distingue in due fascie completamente diverse. La prima riguarda il protagonista nel momento dello svago, del post lavoro, delle "vacanze momentanee". Essere un politico di discreta fama ha i suoi vantaggi, specialmente nella scelta di saune (l'incipit del film vede il nostro in compagnia, dentro una sauna, di tre bellissime ragazze e di un suo amico, che si rivelerà essere una delle tante chiavi del film), di conoscenze (la Roberts interpreta la sesta donna più ricca del Texas, in atteggiamenti molto affettuosi con Charlie), di posti dove risiedere (le panoramiche sulla città dal balcone dell'appartamento del protagonista tolgono il fiato). Questo tipo di ricchezza a livello di svago non sembra però entusiasmare Charlie, che preferisce dedicarsi al caso politico che lo riguarda nel film invece di pensare a stare tra tante ragazze, in un orgia infinita come la sua bontà nei confronti dell'Afghanistan. La modesta cifra di 5 milioni di dollari è la partenza per fornire armi al paese interessato, all'inizio Charlie, pensando che fosse troppo poco, la raddoppia. Queste cifre sono rivolte in senso anormale per quanto riguarda la ricchezza, per fornire armi hanno bisogno di più soldi. Questo modo di comprendere il denaro si contrappone a quello massiccio della Russia, che "spreca" i suoi soldi senza rinnovare niente. Si usano sempre gli stessi aerei, le stesse armi da combattimento, sia che volano o sia che rimangono a terra. La meccanica di gioco della Russia si basa sul non spendere il denaro per rinnovare le materie prime di cui dispongono, ma si limita a rivalutarle nella loro forza, migliorando soltanto pochi aspetti. La tecnica che funziona, per il paese antagonista, non cambia, come la tattica di gioco che si usa nel calcio. La scorrevolezza del film fa sembrare allo spettatore che la Russia vincerà definitivamente la battaglia (tralasciando la prima scena, ovvero la fine, e il fatto che il film sia tratto da una storia vera), infatti non si accorge minimamente delle cose straordinarie che si stanno progettando nell'altro fronte, dato che il regista statunitense ha optato soltanto per i discorsi faccia a faccia tra i capi politici e Charlie. Ed è questo uno dei tanti punti forti del film di Nichols, non scende nel caricaturale, mette quel pizzico di satira politica necessaria per un film del genere, concludendo con un finale da manuale.
Se la ricchezza, per Charlie, prende due strade diverse, l'alcol e la droga ne prendono addirittura tre. Non aiuta molto la condizione della guerra, per un politico, quando quest'ultimo viene beccato a sniffare e bere fino allo sfinimento. Ricordate l'amico della sauna? Era lì dentro per proporre un affare (ancora ricchezza e denaro, la chiave definitiva di questa satira) al protagonista, ovvero quest'ultimo doveva finanziargli un progetto cinematografico a cui teneva molto. La saggezza e il proseguimento della vita fino ad arrivare alla vecchiaia ci ha insegnato che una promessa deve essere sempre mantenuta (La Promessa di Sean Penn, tanto per fare un esempio) e la fregatura viene ripagata con la vendetta. E' quello che succede al nostro, se ne frega della promessa e il suo amico si vendica dicendo alla stampa che Charlie aveva fatto uso di droga. La seconda strada che la droga prende è quella della prova che confuta la verità. Ribadendo colui che si è vendicato, Charlie ottiene la vittoria. La droga fa prendere un brutto vizio, meglio girare a largo. I politici sembrano degli esseri che credono di poter fare qualunque cosa desiderino di fare. Charlie ne è un esempio ed è qui che si apre la terza strada, quella finale, dove Nichols mostra al mondo intero che cosa è capace di fare un politico nella sua vita fuori dagli schermi (Bunga Bunga Party...).
Il divertimento non manca, il regista mette pure quello, in modo che lo spettatore non si annoi a vedere le solite sedute per pensare al futuro dell'America. C'è una scena di corruzione nel film, ma questa volta i soldi e il denaro non c'entrano. Le conoscenze di un politico, anche a livello amoroso, si vedono nei casi più difficili, nelle decisioni più repressive che un uomo, nella sua vita, è costretto a fare. La donna viene usata come scopo di distrazione, in modo che Charlie possa parlare con il secondo ministro, meno saggio, mentre il primo è ammaliato dalla danza del ventre di una delle tante donne di Charlie.
Il finale è prevedibile per la scena iniziale, così lo spettatore sa già come andrà a finire. "Bellissime" immagini di guerra scorrono prima del discorso finale.
Alcol, sesso e donne, non sono mai stati così lontani da Charlie. Ed è un bene. O no?

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