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Il petroliere

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Il petroliere

di GIMON 82
10 stelle

Epica di sangue, ambizione e furore in un enorme capolavoro che richiama alla mente il più puro cinema classico.Un urlo potente di epica cinematografica ,mossa dalla gigantesca performance di Daniel Day Lewis.voto 10

La sete di potere, sangue e denaro come figlie di un capitalismo agli antipodi, riecheggia nelle brulle lande californiane di fine 800. Vi è un uomo, un modesto minatore che decide di trarre da quegli aridi terreni la maggior fonte di reddito del tempo: Il Petrolio...

 

"There Will blood" titolo originale che riporta allo scorrimento del sangue, fluido umano che qui scorre nelle viscere della terra sotto forma di "oro nero" .È il sangue che purifica e lava come in una fonte battesimale, intriso di peccati e cupidigie , invocato ed urlato ad alta voce nei sermoni di un esaltato prete nelle messe domenicali.

Sono questi i temi narrativi di un opera magmatica, enigmatica e potente scritta da un enorme regista quale Paul Thomas Anderson.

Capolavoro di forza inesauribile e di ambiziosa lettura morale, "Il Petroliere" rappresenta la più classica delle iconografie del sogno americano, col protagonista Daniel Plainwiew che da uomo di estrazione modesta diventa un magnate del petrolio.

Anderson ha il merito di creare un enorme affresco cinematografico, amaro e viscerale come la gigantesca prova del grande Daniel Day Lewis.

Credo che ogni aggettivo sia superlativo nel definire un attore unico, che qui plasma un personaggio emblematico, dove la recitazione e il  muoversi sullo schermo rappresentano una rarità professionale che appartiene solo a lui.

Daniel Plainwiew è il ritratto di un epoca selvaggia e cinica, il suo furore a tratti insostenibile è perfetto nel ritrarre il bieco capitalismo odierno e le contraddizioni che pervadono gli Stati Uniti d'America.

Ed è in questa dicotomia tra materialismo e spiritualità che entra in scena il pastore evangelico Ely Sunday.Interpretato dal bravissimo Paul Dano, Ely è un parroco di campagna , antesignano degli invasati predicatori americani odierni.La sua figura è una sorta di "Deus ex machina" del film, ambivalente e meschino,  Sunday appartiene alla spiritualità oramai compromessa coi valori materiali.

All' interno del film è il dualismo tra Plainwiew e Sunday che regge le sorti dell'apparato registico. Entrambi sono i due "poteri" statunitensi, ovvero Dio e Denaro.Sia il petroliere che il parroco rinnegano la vita stessa, l'uno abbandonando il figlio reso sordo da un incidente, l'altro lasciandosi andare ai vizi.

E' su queste basi che l'apparato registico gode  di un impianto attoriale superbo,  legato a doppio filo ad una vicenda sanguigna e dal sapore epico.

Anderson firma così una delle opere più significative degli ultimi 20 anni, citando il maestro Kubrick e servendosi di un "mostro sacro" come Lewis, consegnando alla storia del cinema una pellicola rilevante, un omaggio passionale alla settima arte. Il Petroliere rappresenta un romanzo sul capitalismo e le sue derive umane, che ipnotizza lo spettatore interrogandolo sul senso del materialismo contrapposto allo spirito, facendo ciò ci riporta al potente classicismo dei film americani di registi come John Huston , ai quadri fissi ed enormi delle lande assolate della California dove il "Sogno Americano" nasce e cresce per poi infrangersi nel "Sangue che scorre" in una sala da bowling...

Capolavoro....

 

 

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