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Halloween. The Beginning

Regia di Rob Zombie vedi scheda film

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La recensione su Halloween. The Beginning

di bradipo68
8 stelle

L'origine del male della famiglia Myers.Rob Zombie oltre a essere musicista preparato nel suo genere si dimostra anche regista intelligente e propone contro le aspettative di tutti una lettura della genesi del male targato Michael Myers che ha poco a che vedere col film di Carpenter in cui la trovata migliore era quella degli omicidi in soggettiva per arrivare ad un effetto di immedesimazione totale da parte dello spettatore e creare di riflesso l'orrore.Qui Zombie azzarda un operazione nuova,almeno a mia memoria:inizia il film raccontando tutto quello che è successo nella famiglia Myers prima che esplodesse la follia e poi nella seconda parte va quasi a braccetto con la versione di Carpenter pur nella diversità di sguardo perchè sceglie di inquadrare sempre forntalmente l'orrore quasi condividendolo con lo spettatore evitando qualsiasi tipo di immedesimazione .A mio parere la parte migliore è la prima,quella che descrive in quale ambito nasce la follia di un bambino di 10 anni che all'improvviso decide di dare una sterzata alla sua carriera scolastica risolvendo a suon di legnate un piccolo problema di bullismo che lo aveva investito.Un bel salto di qualità dopo aver ucciso vari tipi di quadrupedi...Il tutto senza apparente giustificazione anche se il piccolo è calato in una ben strana realtà familiare:madre ballerina di lap dance,patrigno storpio che comunque lo tratta come uno zerbino,sorella microcefala nel classico stile dei teen horror americani,scuola in cui è preso di mira costantemente.Ma se singolarmente questi brani di famiglia e di (mancante )vita sociale hanno poco significato messi tutti insieme danno luogo a un cocktail esplosivo di anarchia,vuoto esistenziale e soprattutto assenza di punti di riferimenti per il piccolo Mike che vive in un mondo tutto suo,indossando sempre una maschera da clown e una maglietta dei KISS che hanno fatto della maschera e del make up il loro credo esistenziale almeno sul palco.Zombie si limita a registrare quello che succede,non parteggia per le vittime della furia comunque punite dal piccolo psicopatico,non parteggia per il piccolo Mike da cui si tiene a debita distanza.Il primo massacro familiare è un esplosione di violenza improvvisa senza prodromi ma di furia assolutamente bestiale:uno spargimento di sangue nell'oscurità e nel silenzio con le tre vittime che non hanno nessuna possibilità di fuggire tanto è subdola l'azione del piccolo che tuttavia risparmia la sorella.Poi si entra gradualmente nella seconda parte che guarda con deferenza all'originale carpenteriano.In mezzo una sezione che descrive la fuga di Myers,sono passati 15 anni e ora il nostro che non biascica una parola da allora è un bestione gigantesco di quasi due metri e dieci e dotato di forza disumana.La sua stanza è tappezzata per ogni dove di maschere e lui ne indossa sempre una insieme alla sua tuta da carcerato/recluso in manicomio.Da qui il film di Zombie abbandona l'eversività della prima parte per solcare binari più canonici,ma resta sempre il gran talento di questo particolare cineasta.La violenza è una violenza cieca,bestiale,inarrestabile perpretata da un essere senza volto e senza voce .E per questo fa ancora più paura.E'tornato per la sorellina ma a chi interessano le giustificazioni di fronte a questa specie di terminator?E comunque come sempre accade la fine non sembra definitiva.E' superficiale chi dice che questo è un semplice remake del film di Carpenter,Zombie cerca di destrutturare alla base la figura del maniaco riuscendo in questo modo a distanziarsi dal primo inimitabile film da cui poi continua a discostarsi stilisticamente anche quando raccontano entrambi la stessa storia.La violenza è drammaticamente esibita ma in un periodo di riletture di horror anni 70 con un estetica comune a tutti questo se ne discosta ampiamente per intelligenza e scelte registiche autonome da parte di un regista che ormai ha una sua cifra stilistica ben definita.Ormai sta smettendo i panni del regista di genere e sta indossando sempre più i panni dell'autore.....

Su Danny Trejo

un volto ormai noto per gli horror di serie B

Su Clint Howard

particina

Su Udo Kier

anche lui partecipa al festival

Su Richard Lynch

boh

Su William Forsythe

da affettare all'istante

Su Sheri Moon Zombie

bellissima e anche brava

Su Daeg Faerch

il Mike Myers da piccolo:viso d'angelo e occhi da demone nello stesso volto

Su Brad Dourif

anche lui non poteva mancare

Su Malcolm McDowell

bravo nel ruolo del dr Loomis

Su Tyler Mane

un armadio di due metri e dieci senza volto e senza voce.Terrificante

Su Rob Zombie

sempre più autore intelligente e originale

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