Espandi menu
cerca
Halloween. The Beginning

Regia di Rob Zombie vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mc 5

mc 5

Iscritto dal 9 settembre 2006 Vai al suo profilo
  • Seguaci 119
  • Post 1
  • Recensioni 1059
  • Playlist 57
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Halloween. The Beginning

di mc 5
8 stelle

Le insistenti voci che arrivavano "da fuori" parlavano di forte delusione per questo prequel-remake firmato da Rob Zombie. Voci che per quanto mi riguarda si sono rivelate infondate, dato che mi sono divertito parecchio alla visione di questa pellicola potente e scatenata. L'impresa non era delle piu' facili: cimentarsi con un superclassico del thriller-horror e con un personaggio come Michael Myers che rappresenta già, in questo ambito, un piccolo mito. Ma Zombie per fortuna ci mette parecchio del suo, della sua radicalità anarchica e letteralmente reinventa e, anzichè ri-fare, re-interpreta, illuminando Myers di nuove luci sinistre, conferendo al personaggio nuove sfumature e nuova linfa. Che bizzarro personaggio, questo Rob Zombie: se lo giudichi dai suoi dischi o dai suoi live, o se lo osservi durante le interviste, ti appare decisamente pacchiano, sembra sempre sotto effetto di qualche sostanza, mai del tutto lucido e sobrio. Eppure nella radicalità del suo sguardo cinematografico esiste qualcosa di geniale. Nel suo approccio all'Arte c'è qualcosa che lo rende unico nella sua vena estrema di follìa anarcoide e violenta. Certo, rispetto a "La casa dei mille corpi" e a "Devil's rejects", questo film appare piu' commerciale, ma la sua vena delirante è piu' che mai presente e ci fa chiudere un occhio di fronte a qualche ammiccamento di Rob verso il pubblico di massa degli horror movies. Anzi, Zombie si conferma il regista piu' innovativo del panorama horror statunitense. Particolarmente apprezzabile è la cura con cui Rob Zombie ridefinisce i contorni del personaggio Myers, collocandone le origini in un preciso contesto famigliare e dotandolo di un background socio-culturale che ne alimenta la devastante indole distruttiva. A partire dalle sevizie inferte a piccoli animaletti e proseguendo poi un percorso umano di progressivo degrado e squallore: elementi, questi ultimi, che permeano i rapporti umani nel disgraziato nucleo famigliare in cui Michael vive la sua turbolenta adolescenza. Per descrivere questa chiave stilistica qualcuno ha usato un'espressione che mi sento di condividere: "epica nichilista", termine che restituisce abbastanza compiutamente lo sguardo con cui Zombie interpreta la natura eminentemente selvaggia delle relazioni umane. In definitiva Zombie ha costruito un "suo" Michael Myers senza tuttavia raccontare un altro film. E caricando la saga di Halloween di ondate di violenza selvaggia animate da un senso di delirio follemente anarchico che azzera e supera quel mainstream horror che rappresentava gli episodi precedenti. Possiamo dunque affermare che della caterva di sequel che si sono susseguiti negli anni, i due momenti piu' interessanti sono proprio il primo episodio (girato nel 1978 dal "maestro" John Carpenter) e questo ultimo di cui stiamo parlando. Per gli amanti dei cult movie in ambito horror, il cast è una vera manna di cammei illustri e di volti noti...Richard Lynch...Brad Dourif (già attore amato da Herzog)... Udo Kier (una leggenda in ambito B-Movie, ultimamente utilizzato anche da Dario Argento)...William Forsythe...Danny Trejo (gustato di recente in uno di quei finti trailers tarantiniani)...Ma la parte del leone (un autentico vecchio leone!) la fa Malcom Mc Dowell, un attore sul cui percorso artistico si potrebbe scrivere un'enciclopedìa: il vecchio Malcom ruggisce ancora, e questa è senz'altro una buona notizia.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati