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Una moglie bellissima

Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film

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La recensione su Una moglie bellissima

di Furetto60
5 stelle

Commedia di Pieraccioni. Garbata e delicata, ma poco divertente.

Miranda la veramente bellissima, Laura Torrisi è sposata con Mariano, Alias Pieraccioni, ormai da tanti anni e gestiscono in comune, un banco di frutta e verdura al mercato. Si amano tanto, ma il loro saldo legame affettivo, viene compromesso, dall’arrivo in città di un fotografo Andrea, che avendo notato la procace Verduraia, le propone di realizzare un calendario sexy. Dopo le prime titubanze, allorquando la cifra della proposta indecente, diventa veramente interessante, la coppia si lascia persuadere. Naturalmente il calendario va fortissimo e le fotografie di Miranda riscuotono i pruriginosi consensi del pubblico, anche di quello che abitualmente frequentano i due coniugi, cosi in breve Mariano diventa lo zimbello del paese, mentre Miranda inseguendo i suoi sogni di gloria, diventa una star, ma finisce coll’ allontanarsi dal marito. Il matrimonio mostra le prime falle e lei si invaghisce di Andrea, con il quale avvia una relazione. Mentre il povero Mariano, continuando a svolgere il suo lavoro, si macera depresso, nel ricordo di lei, trascorre un anno. Tuttavia, durante un party, Miranda scopre origliando una telefonata, di essere per Andrea un momentaneo passatempo, peraltro lui l’apostrofa con un biasimevole “carciofaia” cosi accorgendosi di come quell’ambiente in sostanza non l’abbia mai accettata, indignata gli molla uno sganascione e lo lascia, ma mentre sta per rientrare, viene coinvolta in un brutto incidente automobilistico. A raggiungerla in ospedale arrivano prontamente l’ex marito e i suoi amici più cari e così lei prende coscienza dei suoi reali sentimenti. Ad accompagnare in questa avventura cinematografica, Pieraccioni oltre alla Torrisi che diventerà per qualche tempo sua moglie anche nella vita, c’è l’immancabile Ceccherini e una comparsata di Francesco Guccini. Le commedie di Pieraccioni hanno come denominatore comune, una delicatezza di fondo e un tratto piacevolmente nostalgico e romantico, che ne caratterizzano le storie. Tuttavia i pregi finiscono qui, perché eccezion fatta per i primi due lavori, che ormai si perdono nella notte dei tempi, il regista toscano non riesce a divertire più di tanto. In sostanza i suoi film sembrano fatti con lo stampino. Peccato perché l’attore/regista è simpatico, senza ombra di dubbio e ha un approccio elegante alla regia, ma non riesce a dare il sufficiente slancio e la necessaria effervescenza ai suoi lavori, che si dimenticano in fretta.

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