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Una moglie bellissima

Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film

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La recensione su Una moglie bellissima

di sasso67
2 stelle

Questa volta Pieraccioni e Veronesi si sforzano di partorire un copione un po' più sostanzioso rispetto alle ultime, infelici, uscite cinematografiche. Non è un caso, infatti, che il protagonista faccia di mestiere l'ortolano, come dire: ragazzi, siamo alla frutta. Ed in effetti l'idea di partenza non sarebbe malaccio, ma è piccola piccola, tanto da costringere gli sceneggiatori ad allungare il brodo di una storiellina coniugale di corna, con personaggi incongrui e fuori contesto, come il prete depresso, o a riempire le scene di tanti elementi colorati, come i salami in una vignetta di Jacovitti: Ceccherini con figlio obeso e moglie napoletana, Papaleo cantante fallito (ma Pieraccioni pensa davvero di far ridere con le parrucche travoltine?), Guccini (ma chi glielo fa fare?) regista per il musical "Grease", il redivivo Giorgio Ariani nei panni di un parlamentare che, forse per la parlata, ricorda da vicino il ministro Matteoli. Poi ci si mette l'ormai insopportabile logorrea del regista-protagonista, che non si cheta mai un attimo, né in Italia né alle Seychelles (tanto che quando Miranda lo lascia si tira un sospiro di sollievo), dove raggiunge anche qualche nota di vago razzismo. Su tutto brilla la bellezza di Laura Torrisi e Gabriel Garko. Forse il personaggio di quest'ultimo, ispirato alla figura di Fabrizio Corona, è quello più interessante, ed anche l'attore non è poi così male. La scena in chiesa di fornte ai due inviati della curia non c'entra proprio niente con il resto del film. E non fa né piangere né ridere, come tutto l'insieme, del resto. Quando si deciderà Pieraccioni a crescere e a fare un film degno di questo nome, anziché sperare ogni anno di continuare a mungere gli italiani che vanno al cinema a sentirlo dire le sue ripetitive bischerate?

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