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La bussola d'oro

Regia di Chris Weitz vedi scheda film

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La recensione su La bussola d'oro

di mc 5
8 stelle

La trasposizione cinematografica dell'opera del pluripremiato scrittore Philip Pullman era per molti versi una sfida. Dal punto di vista artistico è stata vinta: il film è sorprendente, coi suoi effetti speciali e i suoi curiosi personaggi , ma dal punto di vista economico si profila una disfatta. I primi risultati al box office USA si sono rivelati al di sotto delle aspettative e questo è fondamentale per un film i cui costi sono da record. Al punto che (si tratta di una trilogia) la realizzazione dei due prossimi episodi viene messa in discussione. Una fiaba fantasy in cui i prodigi della tecnologia sono messi al servizio della fantasia piu' sfrenata, creando immagini affascinanti e dando vita ad un mondo dove umani ed animali vivono in stretta compenetrazione, in uno scenario sospeso tra regressione al passato e proiezione in un futuro disumanizzato. Non ho letto i libri di Pullman ma ho saputo che l'opera originaria da cui il film è tratto possedeva anche una forte carica critica verso la Chiesa Cattolica (che peraltro nel film appare piuttosto stemperata), e pare che questo delicato aspetto abbia causato aspri dissidi fra regista e produzione in fase di lavorazione del film. Nella pellicola infatti, questa complessa organizzazione detta "Magisterium" ricorda vagamente (nel libro -ripeto- questo aspetto è ben piu' marcato) qualcosa che sta a metà fra l'Opus Dei e una potente setta massonica. I "fantastiliardi" spesi nella realizzazione si vedono tutti: la potenza visiva del film è in grado di affascinare un pubblico che va ben oltre quello degli adolescenti. Non c'è dubbio che, al di là della trama e della vicenda narrata, l'aspetto che piu' colpisce l'attenzione dello spettatore è quello della suggestiva teorìa dei "dàimon"; cioè nel mondo evocato dal film ogni umano è affiancato da un essere in forma animale (il dàimon, appunto) che ne rappresenta una sorta di estensione della propria coscienza, un qualcosa oltretutto che - ma solo nei bambini- può mutare continuamente aspetto. Questa bizzarra teorìa è realizzata nel film (utilizzando straordinari effetti speciali) in modo stupefacente, evocando piccole creature animali davvero sorprendenti, che mandano in visibilio i bambini e divertono gli adulti. Chi mi conosce sa che non impazzisco per il genere fantasy, ma qui siamo molto lontani (per capirci) da quel terreno che conduce ai giochi di ruolo o ai signori degli anelli. Dunque il film mi è piaciuto e mi sono lasciato volentieri trasportare in questo mondo sospeso tra i primi del 900 e la tecnologia del futuro, popolato da uomini ed animali che comunicano tra loro allo stesso livello e si scambiano idee ed esperienze. Un mondo fantastico in cui convivono i Giziani (incrocio fra pirati e zingari), i potenti orsi corazzati, streghe stupende come Eva Green, ladies malefiche come Nicole Kidman, cowboys del cielo come Sam Elliott. Forse manca quel respiro da "kolossal fantasy", ma l'intrattenimento è garantito ai massimi livelli.

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