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Johnny Guitar

Regia di Nicholas Ray vedi scheda film

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La recensione su Johnny Guitar

di steno79
9 stelle

E' rimasto celebre, negli annali della critica cinematografica, il giudizio di Jean-Luc Godard che in una sua recensione scrisse che "il cinema è Nicholas Ray", proponendo il regista americano come uno dei massimi artisti cinematografici della sua epoca. Il giudizio di Godard era probabilmente eccessivo, se si considera che alcuni celebri film di Ray risultano oggi un pò invecchiati (ad esempio "Gioventù bruciata"), ma può essere un buon motivo per riscoprire l'opera di questo regista anticonformista e in anticipo sui tempi. "Johnnny Guitar" è un western originale e molto personale, uno dei suoi film più apprezzati dopo le reazioni piuttosto fredde della critica al momento della sua uscita. E' un western che sovverte molti schemi, a cominciare dal ruolo della donna nel genere, che di solito la vedeva relegata in parti di contorno, mentre qui Joan Crawford ne è a tutti gli effetti la protagonista e l'eroina che deve vedersela con un'altra donna fanatica e malvagia interpretata da Mercedes McCambridge. E' anche molte altre cose insieme: un melodramma delirante con un sottofondo da parabola contro il maccartismo imperante, un saggio di regia che sceglie spesso soluzioni visive arrischiate, all'insegna di una certa dismisura ed esagerazione, con una fotografia a colori dalle tonalità infiammate, sature, straripanti. E' un cinema che riesce a raggiungere la Poesia pur sfiorando volutamente il kitsch, una storia d'amore che commuove pur con personaggi estremamente tipizzati, una visione del West barocca e ridondante che non saprei se, oltre agli elogi dei critici dei Cahiers, piacque anche ai maestri del genere come Ford o Hawks. Joan Crawford ha una buona occasione per dimostrare che, oltre al glamour degli anni giovanili, con la maturità aveva raggiunto una tempra d'attrice francamente non trascurabile, e conferisce alla sua Vienna un'emotività lacerata che da sola basta a dare il senso a diverse sequenze; Sterling Hayden è coriaceo al punto giusto, ma non privo di sottigliezze, mentre fra i caratteristi spiccano Scott Brady e una truculenta, volutamente eccessiva McCambridge, oltre al fordiano Ward Bond. Tutta la parte finale è da antologia, le sequenze d'azione sono girate con un ritmo trascinante che attesta la bravura di Ray in cabina di regia, i dialoghi possono suonare a tratti enfatici ma hanno comunque uno spessore non superficiale che contribuisce ad una buona definizione dei personaggi. Dunque, un prodotto glorioso della Hollywood classica prima della ridefinizione del genere che sarebbe iniziata con i film di Sergio Leone.

voto 9/10

Sterling Hayden, Scott Brady, Joan Crawford

Johnny Guitar (1953): Sterling Hayden, Scott Brady, Joan Crawford

    

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