La recensione su Johnny Guitar

"Play the guitar, play it again, my Johonny...". Indimenticabile e struggente questa canzone, incastonata indissolubilmente in questo western atipico, ricco di violente connotazioni psicologiche, interpretato in modo magistrale da Sterling Hayden (Yohnny Guitar), Joan Crawford (Vienna), Mercedes Mc Cambridge (Emma Small).

Se è vero che le storie del west finiscono per rassomigliarsi tra loro, altrettanto vero è che "Yohnny Guitar" si differenzia dagli altri per alcuni importanti particolari.

La fotografia, diretta da Harry Stradling, ha colori "carichi", quasi irreali, dove predominano il rosso e il nero.

E' l'effetto "Trucolor", un procedimento brevettato dalla Republic Pictures di Herbert J. Yates, la stessa società produttrice del film.

Notevole l'effetto nella scena in cui Vienna indossa un vestito bianco che si staglia contro uno sfondo di rocce irrealmente rosse: l'impatto visivo è forte, e accentua i contrasti psicologici tra i personaggi, come voluto dal regista Nicholas Ray.

C'è poi la palese rivalità tra la Crawford e la Mc Cambridge, che procurerà non pochi pensieri alla regia e alla produzione.

La Craword era infatti talmente invidiosa della Mc. Cambridge, che andava spesso in crisi isteriche, minacciando continuamente di abbandonare le riprese e procurando danni al guardaroba personale della povera Mc Cambridge.

E Johnny Guitar? Ha il suo bel da fare, conteso tra le due belle donne, lui che desiderava solo riposarsi, dopo una vita avventurosa ed errabonda, come si confà ad ogni pistolero che si rispetti.

Yohnny arriva in una landa sperduta dell'Arizona, dove Vienna, donna bellissima e intraprendente, ha aperto una casa da gioco con annesso saloon, in previsione del fatto che da quelle parti presto passerà la ferrovia.

Colpo di scena: Vienna è stata l'amante di Johnny, ed è a lei che il pistolero si vede costretto a chiedere lavoro.

Nel saloon lavora già Dancing Kid, ex minatore specializzato in rapine alle banche, e titolare di una banda di delinquenti.

Di lui è invaghita Emma Small, che vede in Vienna una pericolosa concorrente.

Emma, con la coplicità dello sceriffo corrotto, riesce a mettere contro Vienna tutta la popolazione della zona, e certi individui che hanno anch'essi grandi interessi, per via della potenzialità del territorio.

Il film, tratto dal romanzo omonimo di Roy Chanslor, venne inesorabilmente mal criticato e fatto oggetto di stroncature, la censura sospettò che nelle intenzioni del regista ci fosse la volontà di raccontare una parabola antimaccartiana.

Sospetti fondati, perchè lo stesso sceneggiatore, Philip Yordan, ammise che Nicholas Ray aveva abilmente creato delle larvate situazioni che riconducevano al momento politico antimaccartiano.

Yohnny Guitar assurge a ruolo di paladino, difende Vienna dalla violenza psicologica cui viene sottoposta, quando viene accusata di avere architettato l'assalto a una diligenza.

Yhonny si batte strenuamente, e riesce a riportare a galla la verità, riscattando se stesso ma soprattutto scagionando Vienna da ogni accusa, mentre per la perfida Emma è in agguato un terribile epilogo.

Yohnny e Vienna scoprono di essere ancora innamorati, e per loro c'è l'immancabile lieto fine, sulle note della canzone di P. Lee e V: Young:

Play the guitar,

play it again,

my Yohnny,

maybe you're cold,

but you're so warm inside.

I was alwais a fool for my Johnny,

for the one they call Johnny Guitar.

Play it again

Yohnny Guitar

what if you go,

what if you stay,

i live you,

what if you're cruel

you can be kind, know,

there was never a man like my Johnny,

like the one thai call Yohnny Guitar.