Regia di James Wan vedi scheda film
Dopo aver creato la saga di Saw, James Wan sceglie di esplicare ulteriormente la proprie ossessione per i pupazzi (ma questa volta senza tricicli) dedicandosi a un film imperniato su quelli da ventriloquio, ovvero quelli con la classica mandibola mobile, particolarmente inquietanti già di suo, e, nell'occasione, tenta anche di creare la sua personalissima figura di "bau bau" cinematografico con Mary Shaw, novella Freddy Kruger.
Film molto legato alla cinematografia horror degli anni'80 ma, purtroppo, fuori tempo massimo, Dead Silence nonostante la presenza alla regia del nuovo Re Mida di Hollywood, qui ancora in fase sperimentale, ha un intreccio piuttosto banale e che non appassiona, troppo schematico seppur capace di regalare in certi casi buone atmosfere "old style" e con un colpo di scena finale, per quanto estremo e disgustoso, piuttosto scontato e prevedibile ma, soprattutto, anche fin troppo fine a se stesso.
Personaggi scritti malissimo e con un protagonista improponibile, anche grazie al pessimo interprete, salvo esclusivamente la presenza scenica di Amber Valletta e il venerando Michael Fairman, splendido caratterista.
Anche carino in certe soluzioni registiche di stampo classico, quasi citazionista, ma banalissimo e ben poco appassionante.
Una ulteriore riprova dell'impossibilità, specie in un racconto horror, di far provara emozione e/o coinvolgimento emotivo senza un'idea narrativa importante ed originale alle spalle.
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