Regia di Jean-Paul Salomé vedi scheda film
Versione contemporanea e molto action del celeberrimo ladro gentiluomo del secolo XIX. L'idea in se non sarebbe male ma viene poi portata avanti tra incoerenze a go-go e una linea narrativa implausibile che nuociono al risultato finale. VOTO: 3½
Che dire di questa versione contemporanea del celeberrimo eponimo personaggio, se non che dell'originale resta davvero ben poco? Jean-Paul Salomé (quello di “Belfagor – Il fantasma del Louvre”, per intenderci) dimostra qui di aver avuto un'eccellente intuizione, quella cioè di modernizzare il ladro gentiluomo per eccellenza, dandone una visione al limite dell'action-man, un po' quello che farà Guy Ritchie con “Sherlock Holmes” un paio di anni più tardi, d'altronde. E infatti il problema del film non risiede in tale liberissima interpretazione, anzi, ma piuttosto nel modo in cui viene poi portata avanti, con incoerenze a go-go e una linea narrativa davvero implausibile che rende davvero arduo per lo spettatore il ricordare chi è chi e come e dove era già apparso nel film. Riconosco comunque a questo “Arsenio Lupin” del secolo XXI un'innegabile forza visiva sia nelle (tante, troppe?) scene d'azione sia nella resa di un'affacinante Parigi d'epoca.
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