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Into the Wild. Nelle terre selvagge

Regia di Sean Penn vedi scheda film

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La recensione su Into the Wild. Nelle terre selvagge

di scandoniano
8 stelle

Un ragazzino benestante del West Virginia, troppo stretto nei panni del figlio di papà che ha l’obbligo di laurearsi col massimo dei voti, trova il suo Nirvana nella compenetrazione totale con la natura. Solo con il viscerale rapporto che instaurerà con le piante, gli animali, la non-civiltà e l’a-socialità troverà il suo vincolo di redenzione personale: la “verità”, come dice lui.
“Into the wild” è un prodotto di Sean Penn, che lo dirige e lo produce. Il montaggio, nomination all’Oscar 2008, e la sceneggiatura, oltre ai ritmi registici, sono la cosa migliore del film. Particolarmente emblematico che il film sia tratto da una storia vera, quella di Chris McCadless, ribatezzatosi Alexander Supertramp, vissuto per due anni all’addiaccio, tra le più impervie location, a contatto totale la natura. L’anticonformismo, la testardaggine, la ricerca di se stesso portano Chris alle estreme conseguenze: ma intanto, in due anni, ha conosciuto amicizia, amore, empatia, solidarietà e libertà che il conformismo borghese del suo nucleo familiare non avrebbero potuto donargli in una vita intera. Menzione speciale per Emile Hirsch, interprete magistrale nel difficile ruolo del protagonista dellqa vicenda.

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