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La giusta distanza

Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film

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La recensione su La giusta distanza

di mm40
6 stelle

Un ritratto molto efficace, per quanto forse eccessivamente 'affettuoso', della provincia del nord est: nel Polesine della Giusta distanza la Lega nord non vincerà mai le elezioni e la gente - quella vera, quella del paese, quella del bar, dei negozi e per la strada - non ha alcun tipo di pregiudizio nei confronti degli immigrati. Poi però arrivano gli avvocati spocchiosetti e razzisti a combinare i casini. Ecco, questo film di Mazzacurati è davvero bello, ricco di sensazioni e capace di trasmettere il senso di angoscia che solo la provincia nebbiosa (Antonioni docet) può far trapelare al suo apice; eppure manca in più punti di una componente fondamentale per un racconto di questo genere: il realismo. Non è facile credere che il regista ed i suoi co-sceneggiatori (Leondeff, Pettenello, Piersanti) siano tanto ingenui da dipingere un paesino veneto del 2007 in cui devono essere gli avvocati a mandare ingiustamente in galera un tunisino al termine di un processo, e non ci pensi direttamente la popolazione del paese, appena compiuto l'omicidio, ad insorgere con una bella caccia all'uomo ed un pubblico linciaggio allo straniero. E la cosa più vergognosa, un altro vero e proprio insulto alla realtà (e cioè alla gente che sta male) è vedere un adolescente firmare indisturbato articoli per un quotidiano di importanza nazionale ed immediatamente dopo trasferirsi a Milano, assunto come redattore di uno dei giornali più prestigiosi d'Italia. Questo è puro delirio, nonchè uno schiaffo alla povertà dei nostri terribili tempi. Vogliamo quindi essere buoni? Vogliamo. Consideriamo più la costruzione narrativa solida, i validi interpreti e l'intento vagamente accusatorio (contro i pregiudizi della nostra quotidianità) che è in fondo l'anima del film; cerchiamo di chiudere un occhio - ma uno solo - sulle inverosimiglianze e le castronerie abissali: ne risulterà un lavoro sufficiente. 6/10.

Sulla trama

Una giovane maestra arriva in un paesino del Polesine; intreccia una storia d'amore con un operaio tunisino integrato e benvoluto da tutti. Ma quando la ragazza viene trovata morta, i sospetti ricadono su di lui, anche perchè lei aveva appena deciso di andarsene e per questo i due avevano litigato. Un ragazzino del giornale locale indaga a fondo la vicenda.

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