Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Atmosfere vive, tese, ambigue che solo Cronenberg sa regalare. Cast d'eccezione: dal bravo e poliedrico Mortensen che convince anche nella parte dell'elegante mafioso-indiltrato Nikolai (mirabile la scena dello scontro in sauna), alla bella presenza di Noami Watts. Degni di nota sono anche l'affascinante Vincent Cassel, in un ruolo che non gli si addice... di più!, Armin Mueller-Stahl, dal volto enigmatico e pieno di segreti, ma anche Sinead Cusack, anche lei al posto giusto nel momento giusto.
Un cast fantastico, una regia magistrale.
Il baco è nella sceneggiatura, poco cronenbergiana: troviamo sì angoscia, tensione, violenza, ambiguità, doppio-giochismo ma una volta che la pellicola si interrompe - e per fortuna l'ultima scena riaddrizza il tiro e non butta via un intero film- quello che rimane è un semplice quadretto di malavita organizzata che sfrutta i più deboli, un monito che seppur approfondito durante la pellicola in tutti i suoi chiaroscuri, rischia di scadere nella superficialità e nel patetismo. Dal finale, lo ammetto, mi aspettavo qualcosa di diverso, qualcosa di sopra le righe e controcorrente, di tutto fuorchè banale, limpido e piatto, una qualche conclusione sempre in bilico su di un filo, e non un (evitabile) happy-ending che rasserena i cuori ed estingue subito la tensione dai cuori degli spettatori.
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