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Elizabeth. The Golden Age

Regia di Shekhar Kapur vedi scheda film

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La recensione su Elizabeth. The Golden Age

di Maciknight
6 stelle

I film storici, e questo veniva presentato come tale, li vedo sempre volentieri, il problema è che sono rari, o almeno è raro che siano veramente storici o anche solo si sforzino di esserlo. Del resto non si potrebbero biasimare gli autori neppure fossero in buona fede, perché la Storia è una disciplina ostica, complessa, troppo soggettiva, basta variare il consulente storico e cambierebbe significativamente la sceneggiatura. In ogni caso in questo Elisabeth The Golden Age la storicità è accettabile, anche se non era lo scopo primario degli autori e finanziatori, per quanto patriottici (essendo un film made in UK). Infatti si sono soprattutto soffermati nel tratteggiare il ritratto di donna, nella sua intimità e nei conflitti interiori, emotivi ed affettivi che la lacerarono in alcuni momenti del suo lungo regno, nella responsabilità gravosa della gestione del potere e nelle pur scarse libertà di cui godeva come essere umano, che raramente poteva manifestare i suoi veri sentimenti, essendo il ruolo di regina superiore e sovrastante quello di donna. Da cultore di storia non ho gradito molto l’eccesso di misticismo aureo attribuito al personaggio regale, un film a tratti visionario e in odore di investitura divina e santità, con alcune esposizioni della Blanchett (attrice straordinaria) in stile “apparizione mariana” ed in fase bellicista in armatura da Pulzella d’Orlèans (ci mancava solo che sentisse anche lei le “voci”). Coerentemente con questa impostazione hanno tratteggiato il nemico Filippo II di Spagna da fanatico e psicotico religioso, una specie di utile idiota al servizio della chiesa. Un’interpretazione estremizzata e riduttiva che non condivido. Per il resto il film è scorrevole, intrattiene con un minimo di serietà e buona ricostruzione ambientale e storica, anche se gli aspetti storico culturali sono veramente ridotti al lumicino, come se si temesse potessero indurre noia negli spettatori, sottovalutandoli. Forse volevano far prevalere gli aspetti umani, con il rischio (che a volte si percepisce) di trasformarla in una commedia e telenovelas, ma in tal caso il titolo andava cambiato, perché l’epoca d’oro è semmai quella successiva agli eventi descritti in questo film, dopo la sconfitta della (ex) invincibile Armada ricorrendo alla tattica che i cinesi applicavano da parecchi secoli (navi incendiarie) ed alla fortuna metereologica, il regno inglese iniziò a prosperare ponendo le basi per divenire successivamente il più potente impero coloniale del mondo.

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