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Elizabeth. The Golden Age

Regia di Shekhar Kapur vedi scheda film

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La recensione su Elizabeth. The Golden Age

di mc 5
8 stelle

Non era nei miei programmi andare a vedere questo film ma poi ho cambiato idea per poco nobili motivi, del tipo che lo proiettavano in una multisala nei pressi di casa mia (vabbè adesso però non è che vado a vedere tutto ciò che si proietta là, c'è un limite a tutto, per esempio il nuovo di Vanzina con Abatantuono l'ho evitato...). Dunque non mi sono accostato alla visione con la dovuta predisposizione, e poi devo fare una confessione: ho sempre nutrito una certa diffidenza (per non dire insofferenza) verso i film cosiddetti "in costume"...e non ho timore a fare questo "outing" dopo aver letto (proprio la settimana scorsa e proprio a proposito di questo stesso film) la stessa identica confessione da parte del leggendario Kekkoz sul suo mitico cineblog "Friday Prejudice" (ne consiglio la consultazione a tutti, viene aggiornato ogni weekend: "prejudice.splinder.com"). Nove anni fa usciva "Elizabeth", sempre diretto da Shekhar Kapur e sempre con la Blanchett e Geoffrey Rush nel cast (voci di corridoio dicono che lo stesso Rush abbia incoraggiato e convinto la pallida Cate -mica per niente sono entrambi australiani e si vede che avran fatto comunella!- a vestire di nuovo i sontuosi panni della celebre Regina). Il film ci rende una Elizabeth a cui la travagliata ricerca per risolvere il suo lato affettivo mancante sembra non dare mai pace. Una donna dunque, nonostante l'apparente fierezza, debole e soprattutto sola. E questa inquietudine degli affetti ha come imponente sfondo la guerra che vede opposta l'Inghilterra all' Armada spagnola di Re Filippo. A questo proposito, è evidente la scelta di campo del regista, netta e senza sfumature, tutta dalla parte della Regina, dipingendo gli spagnoli come ridicoli e subdoli creatori di intrighi. Kapur, in questa ottica partigiana, finisce col fare di Elizabeth una figura prossima al mito, coraggiosissima, irriducibile, possente, raffigurandola mentre, a cavallo di un bianco destriero, conduce il suo popolo verso la vittoria, e spesso ripresa piu' a declamare che a recitare. Premesso che non ho visto il primo dei due film, devo dire (fermo restando che sono un acceso fan della Blanchett, che in Diario Di Uno Scandalo e in Io Non Sono Qui mi aveva fatto impazzire) che mi ha sollevato qualche dubbio il tipo di rappresentazione scelto per il personaggio. E' che trovo quasi scandalosa la mancanza di oggettività nel raccontare una pagina di Storia, qui si va ben oltre l'agiografia e siamo dalle parti della beatificazione di un personaggio storico (e mi rendo comunque conto che questo problema non è da addebitare alla Blanchett ma caso mai al regista). Dove invece Kapur è efficace è nel raccontare il lato fragile della sovrana, cioè il suo rapporto coi sentimenti, quel suo bisogno d'amore che non trova pace, dato che il suo invaghirsi del pirata Clive Owen dapprima la esalta ma poi il precipitare degli eventi la fa piombare nella rabbia e nella collera disperata. Sentimenti, questi ultimi, che trovano il loro naturale sfogo nella passione da lei infusa nell'affrontare il conflitto contro l'Invincibile Armada Spagnola. Interessante è proprio la incapacità di questa donna talmente maestosa da non riuscire a farsi amare da un uomo "basso" come un pirata ed avventuriero. E la Blanchett (al di là della luce speciale della quale la illumina il regista) è davvero magnifica, una vera Regina dell'Arte cinematografica, dotata di immenso carisma (che poi i film "storici" non siano il mio genere preferito è tutt'un altro discorso). In definitiva un film da vedere per un buon 90% per godersi una straordinaria performance d'Attrice, il resto è un po' tronfio, un pò troppo ricco di simboli tragici, di epica e anche un pò di noia. E chiudiamo in bellezza segnalando quella stupenda creatura dal viso d'angelo che si chiama Abbie Cornish (incantevole), la quale osa "rubare" alla Sovrana il pirata oggetto del suo desiderio.

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