Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
Il film pone l'accento, giustamente, sul più grave problema odierno in Italia post (?) crisi: la disoccupazione e tutti i problemi che ne derivano. Perchè la perdita del lavoro spesso significa anche perdita di dignità, sfiducia, crisi matrimoniali ed economiche, compromessi e quant'altro. Soldini devo dire che è molto bravo a rendere "reali" tutte le sfumature di questa situazione: affidandosi ai due bravi protagonisti, sa dare credibilità alla storia che raccont, evitando meccanicità e forzature. Purtroppo quello che non mi è piaciuto per niente, e anzi mi ha fatto imbestialire è l'ormai evidente omologazione del cinema italiano. Fotografia, inquadrature, musiche, ambienti sanno tutto tremendamente di già visto. Da Muccino ai film di Aldo Giovanni e Giacomo, passando per Pupi Avati, piuttosto che Molaioli, si ha la sensazione di vedere film diversi, diretti dallo stesso regista. Mi sembra che apparte i 5 o 6 Autori (Moretti, Garrone, Sorrentino, Virzì, Bellocchio e Diritti), l'uniformità, se non piattezza, dello stile è preoccupante.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta