La recensione su L'ultima legione

di Lord Holy

4 stelle

Trama assolutamente prevedibile in ogni scena (già all'inizio si può intuire facilmente quale sarà il finale e nessun presunto "segreto" rimarrà tale per più di qualche secondo, nonostante il film si ostini a ritardare chissà quali rivelazioni, nel fallito tentativo di inesistenti colpi di scena), con una verosimiglianza discutibile, personaggi caricaturali, improbabili duelli alla Xena - Principessa guerriera e via discorrendo. Nulla che non rimembri qualcosa di già visto, in sostanza. Scarsa originalità e intreccio banale, che si sviluppa nei più classici dei modi. Anche i protagonisti sono l'esatta replica di altri, solo con i nomi diversi. Un po' insipido per risultare globalmente memorabile.

Sospetto, o almeno mi auguro, che abbia ben poco in comune (a parte il titolo) con l'omonimo romanzo di Valerio Massimo Manfredi, che per sicurezza eviterò comunque di leggere. Avrei osato un respiro più ampio, cadendo meno nel tranello dei soliti cliché. Magari sarebbe appunto bastata una maggior fedeltà al libro, che però (lo ripeto a scanso di equivoci) non conosco. Non me ne meraviglierei, in effetti, dato che non sarebbe nemmeno la prima volta che succede, con una trasposizione cinematografica di un'opera letteraria.

Ad ogni modo, per chi sa accontentarsi, può forse rappresentare ugualmente una semplice "evasione". Basterà, infatti, scollegare il cervello e non porsi troppe domande su quanto sta accadendo, godendosi soltanto un prodotto alquanto leggero.

Sulla trama

L'Impero Romano d'Occidente sta per crollare sotto l'attacco dei barbari di Odoacre. Il giovanissimo imperatore Romolo Augusto, dopo essere stato deposto e imprigionato, viene liberato da un'eroica legione capitanata da Aureliano Ambrosio Ventidio. I superstiti della legione, il sovrano 13enne e la bella guerriera Livia Prisca partono alla volta della Britannia, terra natale del saggio Ambrosinus, precettore dell'imperatore...