Espandi menu
cerca
La ragazza del lago

Regia di Andrea Molaioli vedi scheda film

Recensioni

L'autore

FilmTv Rivista

FilmTv Rivista

Iscritto dal 9 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 242
  • Post 80
  • Recensioni 6309
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La ragazza del lago

di FilmTv Rivista
8 stelle

la ragazza del titolo é la vittima. La trovano una bambina e il suo amico Mario, che tutti trattano un po' come lo scemo del villaggio. È stata uccisa, non ha opposto resistenza, un pasticciaccio brutto. Sul quale indaga il commissario Sanzio, napoletano verace trasferitosi nella purgatoriale Udine per stare vicino alla moglie malata di Alzheimer. Come la cronaca insegna, il fidanzato è sempre il primo indagato, ma immersi nell'aria cristallina di montagna i rancori famigliari, i personaggi misteriosi, gli indizi da acchiappare al volo, le situazioni oscure da decifrare, abbondano. Opera prima di Andrea Molaioli, già aiuto regista di Nanni Moretti, sulla cui confezione certo incide la produzione di Nicola Giuliano, storico "socio" di Paolo Sorrentino. La scelta del protagonista, Toni Servillo, perfino troppo bravo, non è in questo senso casuale. Saranno le conseguenze dell'amore ad aver portato a un così crudele (e all'apparenza inspiegabile) delitto? Noir d'autore tratto da un romanzo della norvegese Karn Fossum, La ragazza del lago intreccia in maniera molto interessante, dal punto di vista narrativo, il tema complesso dei legami familiari e in particolare di quelli con i padri. Il papà di Mario, un rude Omero Antonutti, carico di rancore e rudezza montanara; il papà di un bambino problematico, morto in un incidente domestico, interpretato da Fabrizio Gifuni; il papà della vittima, attaccato alla figlia in maniera morbosa... Anche Sanzio è un padre, con i suoi problemi. E ancora, ritratti di famiglie in un esterno, disfunzionali, madri e sorellastre, figli e figlie. Il film non è perfetto, il finale è repentino, non tutti i nodi psicologici sono risolti. Ma si respirano una freddezza e una tensione da poliziesco d'alta classe, un occhio a Dürrenmatt e uno a Simenon. Il cinema italiano medioalto, come vorremmo che fosse più spesso.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 38 del 2007

Autore: Mauro Gervasini

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati