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28 settimane dopo

Regia di Juan Carlos Fresnadillo vedi scheda film

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La recensione su 28 settimane dopo

di FilmTv Rivista
8 stelle

28 giorni dopo di Danny Boyle ipotizzava l'orrendo contagio degli abitanti della Gran Bretagna, e la loro successiva rincorsa all'estinzione. 28 settimane dopo di Fresnadillo racconta il seguito. Dopo la quarantena, Albione viene "liberata" dalle truppe Nato (ma i soldati sono tutti americani) e i pochissimi superstiti radunati in un quartiere blindato nel cuore di Londra, dove possono essere raggiunti dai parenti e dagli amici che durante l'epidemia si trovavano sul continente o altrove. Tra questi, i figlioletti di Robert Carlyle, scampato nel peggiore dei modi all'aggressione degli infetti. Nei laboratori si conducono ricerche sul virus che ha provocato il contagio, ma qualcosa va storto, qualcuno si infetta di nuovo, poi morde il vicino di casa, che a sua volta... Evidentemente quel gran bel film che è I figli degli uomini ha fatto bene alla fantascienza e al tema sempiterno della fine del mondo, questa volta declinato in maniera ancora più classica. Basta avere letto due o tre romanzi di science fiction che contino per sapere che le epidemie, con relative mutazioni fisiche e/o cerebrali, sono terreno privilegiato per metafore sociopolitiche. 28 settimane dopo non fa eccezione, proprio perché gira intorno ai codici del genere (per esempio lo scontro tra scienziato e soldato) e prende di mira le fobie di oggi (aggressività e odio come sistemi di relazione) e di ieri (le malattie). Con una aggiunta interessante, e figlia dei nostri tempi. L'intervento militare (sarà "peacekeeping" pure questo?), invece di risolvere le cose, le peggiora! Bravi Fresnadillo e collaboratori, non ai livelli di Cuarón nell'utilizzo della macchina da presa ma certo adrenalinici e non banali sin dall'utilizzo di diversi formati (dal digitale al 16 millimetri), capaci così di recapitare la visione di una città che non è, semplicemente, postapocalittica, ma spettrale già di suo se svuotata dalle persone (e dalla vita). In un'epoca di coprifuoco sociale indotto attraverso la paura (dei lavavetri o degli infetti è uguale), 28 settimane dopo ha una radicalità benefica per un prodotto di consumo. L'assedio e successivo inseguimento della prima sequenza (il prologo) sono stati girati da Danny Boyle, che del film è anche produttore esecutivo.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 40 del 2007

Autore: Mauro Gervasini

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