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Shrek terzo

Regia di Chris Miller, Raman Hui vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Shrek terzo

di AndrewTelevision01
6 stelle

Lo sapevo che dovevo tenere la garanzia!

-Mago Merlino

Il padre di Fiona, Re Harold (ricordo, trasformato in ranocchio durante il finale del secondo film), sta per morire e dichiara di voler lasciare il regno a Shrek e Fiona, ma Shrek non accetta, non avendone le competenze, perciò Re Harold gli consiglia di andare a trovare Arthur Pendragon, un possibile erede. Nell'intreccio, vi è Azzurro, figlio della Fata Madrina, che, anche se si ritrova a dover realizzare una recita romantica con Raperonzolo e tantissimi altri personaggi, cerca in tutti i modi di vendicare sua madre, ricostruendosi un nuovo esercito di cattivi, pronti a sbarrare la strada a Shrek e company. A inizio film, Shrek vien leggermente tormentato da Fiona nel voler avere degli orchetti in casa, e infatti, poco prima di conoscere Arthur, egli comincia a fare strani sogni su di essi. Con la compagnia di Ciuchino e Gatto, Shrek si reca nella città in cui è presente il liceo di Arthur e, i suoi compagni di liceo appunto, gli fanno notare del suo essere definito "sfigato". Arthur comincia a tirarsela appena Shrek gli dice di essere il futuro successore di Molto Molto Lontano e, dopo avergli raccontato, durante il viaggio di ritorno, lo stile di vita dei re, Arthur esce fuori di senno e, per distrazione, fa sbattere la nave (mezzo di trasporto utilizzato per il viaggio), facendo finire la "ciurmaglia" in un luogo desolato, dove trovano una versione pazzerella di Mago Merlino, che riesce a trasportarli a Molto Molto Lontano. Arrivati a Molto Molto Lontano, oramai controllata da Azzurro, quale ha persino rinchiuso Fiona e le principesse in una prigione, Shrek si presenta al cospetto di Azzurro, ma dopo che le guardie hanno scoperto della presenza di Ciuchino, Gatto e soprattutto Arthur, e proprio nel momento in cui Azzurro tenta di uccidere quest'ultimo, Shrek mente salvandolo: gli dice di aver approfittato di lui per prendere il posto di re, sacrificandosi per lui. Shrek, Ciuchino e Gatto, perciò vengono imprigionati e sfruttati per la recita romantica di Azzurro, che fortunatamente finisce nel miglior modo possibile. 

Nonostante sia stato il primo film di Shrek che ho visto al cinema (mi ricordo ancora nel lontano 2007), rivisto oggi il film mi sembra pregno di humor, a volte anche di un sofisticate sarcasmo, ma ciò non lo rende particolarmente interessante a livello narrativo e, talvolta, di coerenza. Questo film ha, perciò, molti lati negativi che non rendono partecipe lo spettatore, almeno secondo me: partiamo dal presupposto che questo è il primo film della saga a non essere diretto da Andrew Adamson, e quest'ultimo ne è da soggettista e produttore. Adamson ha realizzato un eccellente lavoro nei primi due film: essi criticavano in maniera massiccia, o citavano, le classiche fiabe Disneyiane, cosa mai vista fino ad allora in un film del genere, specie in uno studio cinematografico d'animazione emergente come quello della "DreamWorks Animation". Infatti, credo che fino ad allora, "Shrek" veniva considerato il miglior film di questo studio d'animazione americano. Col passare degli anni, la gran markettata dell'orco verde ha incuriosito alcuni registi, tanto che William Steig, illustratore del libro omonimo che ha portato alla nascita della saga, non si sarebbe mai aspettato della decadenza di vari aspetti (considerando che, essendo morto nel 2003, probabilmente non si sarà neanche potuto vedere il secondo capitolo): la grande satira esplicativa, basata sul mondo delle fiabe, espressa nei primi due film, sono completamente scomparsi e da qui, Shrek sembra diventare, pian piano, la parodia di sè stesso. Non lo ritengo ridicolo, non lo ritengo brutto, perché non penso lo sia, non lo ritengo necessario: appunto, lo ritengo un film inutile. Ma perché inutile? "Shrek Terzo" è un film che, come novità, porta soltanto alla nascita degli orchetti in famiglia, almeno secondo me. Considerate che Arthur, personaggio leggermente fastidioso, proprio per la sua poca caratterizzazione, non comparirà mica nel prossimo film, considerato ultimo fino a qualche anno fa. Dovessimo evitare tutti questi spiegoni, e specialmente dare una versione alternativa della mia opinione, potrei considerare questa pellicola un filmetto che, anche se riserva scene possibilmente serie, per me non potrà mai essere considerato "serio", appunto perché, rispetto agli altri capitoli, segna un decadimento fulmineo (dato probabilmente dall'irruzione di una sceneggiatura basata sul quasi nulla, infarcito di elementi fiabeschi che i primi due Shrek hanno pesantemente criticato).

Bah.. che senso ha prendersela con un film del genere? Calmiamoci.

6½.

 

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