Regia di Chris Miller, Raman Hui vedi scheda film
Morto il Re ranocchio Arnold, la corona del regno di Molto, Molto Lontano dovrebbe passare sulla testa dell'orco Shrek. Il quale, però, non ne può più di messe in scena regali, abiti inamidati e rigide formalità. Decide così di mettersi in viaggio con i fedeli Ciuchino e Gatto con gli stivali per andare alla ricerca di Arthur, un parente alla lontana che potrebbe prendere il suo posto sul trono. Nel frattempo, però, il principe Azzurro - che non ha mai sedato le sue ambizioni di potere - si mette a capo di una truppa di perdenti delle fiabe (Capitan Uncino, Polifemo, Mangiafuoco, eccetera) per appropriarsi del regno, mentre Fiona - la moglie di Shrek - è rimasta sola a palazzo in compagnia di Cenerentola, Raperonzolo, Biancaneve e la bella addormentata.
Giunto al terzo episodio, Shrek mostra ineluttabilmente la corda: gli effetti visivi sono sempre strabilianti, la parata di personaggi da fiaba è una trovata apprezzabile ma la confezione dell'intreccio narrativo, così strettamente in linea con la morfologia proppiana, è troppo prevedibile e il messaggio sulla diversità risulta davvero troppo elementare e didascalico. Colpa del cambio di regia?
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