La recensione su Lussuria. Seduzione e tradimento

Amore e morte nella Shanghai occupata dai giapponesi.Dopo l'inatteso clamore e successo ottenuto con i due cowboy gay di Brokeback Mountain ,Ang Lee sembra quasi avere il bisogno fisico di narrare una storia d'amore più canonica dell'altra e meno a rischio censura.Questo nonostante lunghe maratone acrobatiche nel talamo e una quasi ostentazione della fisicità del sesso tra i due amanti.Ma Lussuria non è solo questo.E'il classico film/caso creato ad arte dalla spregiudicata campagna di marketing che mette in evidenza i particolari più pruriginosi della pellicola(addiittura s lascia trasparire da qualche rumor sentito attorno al set che il rapporto fisico dei due fosse autentico),le lunghe sequenze di sesso insomma girate con uno stile patinatissimo contrapposto al sudore e al coinvolgimento dei corpi,senza inquadrature anatomiche ma col giusto grado di disinibizione.E chi lo apprezza solo per queste maratone amatoriali sbaglia perchè alla fine sono la parte meno significativa del film.Quello che conta è il contorno,il contesto storico in cui la vicenda è calata,le motivazioni che spingono la donna a concedere tanto pur di perseguire il suo scopo,di uccidere il politico collaborazionista coi giapponesi,conta la genesi di un sentimento non voluto,il continuo conflitto tra ragioni politiche e sentimentali.L'idea di Ang lee,dovuta forse anche alle ferree regole della coproduzione è quella di fare un film il più internazionale possibile.A vederlo non sembra un film orientale,nonostante tutti gli attori siano con gli occhi a mandorla.Non ha la sensibilità tipica del cinema asiatico,ha un respiro occidentale,il melodramma soffocato che viene raccontato con uno stile fermo potrebbe essere ambientato dovunque e non cambierebbe di una virgola.E forse questo è anche il suo limite perchè chi apprezza il cinema asiatico lo troverà troppo sbilanciato verso il gusto occidentale,a chi non piace il cinema asiatico vi troverà comunque punti di interesse ma non quel trasporto di cui questa pellicola necessiterebbe,i gusti e le usanze orientali qui rappresentati e che fanno parte della descrizione d'ambiente sono sempre un mistero gaudioso e sufficiente motivo allontanamento dal film,anche perchè la durata sfiancante sicuramente non facilita.La ricostruzione d'epoca è piuttosto ardita nella sua ricchezza(la Shanghai che si vede non sembra affatto una città in guerra)ma è un adeguato contesto in cui inserire questa torrida storia d'amore che vive,si nutre dell'eterno conflitto tra eros e razionalità,la ragazza si lascia andare al primo,quasi mente a se stessa pensando di continuare il piano ordito dai suoi compagni di sventura,ma poi al momento decisivo si tira indietro,salvando il suo amante.E lui?Lui cinicamente continua per la sua strada,continua a fare il suo lavoro cercando di mettere a tacere tutto,fa prevalere la razionalità del suo ruolo sul coinvolgimento emotivo.Quello che resta di questo film non sono le performances erotiche:restano due persone un uomo e una donna prigionieri dei rispettivi ruoli e mentre lei cerca di svincolarsi dal suo ruolo di sicario perchè si accorge di provare qualcosa,lui non fa un passo indietro e soffoca il sentimento dietro un ricordo,un letto vuoto,dopo aver fatto sparire tutto quello che lo poteva accusare....

Su Kao Ying-hsien

funziona nella parte

Su Wang Lee-Hom

non male

Su Wei Tang

a parte la performance amatoria è notevole

Su Joan Chen

gli anni passano per tutti

Su Tony Leung Chiu Wai

non si scorda tanto facilmente

Su Ang Lee

dirige un melodramma solido e patinato,un esercizio di stile notevole