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L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

Regia di Andrew Dominik vedi scheda film

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GIMON 82

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

di GIMON 82
10 stelle

"La fine del tempo,d'un epoca,del MITO........"

 

L'immagine piu' chiara del film è quella d'un epopea oramai al crepuscolo,in "L'assassinio di Jesse James......" il western americano viene per l'ennesima volta riscritto,assumendo le sembianze d'un bandito e dei suoi (in)fedeli accoliti e di una giovane controparte fragile ma spietatamente ambiziosa.

Dominik oltre a caratterizzare animi umani con relative contraddizioni si sofferma sulla naturalezza cruda e nuda d'un mondo oramai perso, riportandolo a noi nella magnificenza d'immagini "rubate" dalla mano di Malick.Nell'assassinio di "Jesse James" il mondo sembra vivere in un "fazzoletto",è un oasi lontana,crepuscolare nell'immensita' e contagiata dagli umori spontanei dei personaggi.

Jesse e Robert,cosi' diversi eppur vicini nella consapevolezza che il loro "idillio" è  l'inizio d'una catarsi umana destinata a fallire.

Brad Pitt è il mitico bandito dall'occhio ceruleo segnato da stanchezze e disillusioni,devastato dai tormenti quanto spietato e saggio  nell'intuire un destino gia' segnato.

Dall'altra parte vi è Robert,un Casey Affleck in stato di grazia nel tratteggiare l'ambiguita'  d'un ventenne coi sogni "in grande",vissuto nella venerazione assoluta del mito di Jesse.

Un duo agli antipodi,segnato dall'avversita'  ostile d'un banditismo oramai al crepuscolo,trasmesso nella regia di Dominik che come in un poema lirico affonda la telecamera in bellissimi campi lunghi.

Il regista australiano sceglie una narrazione compatta,lentissima nell'incedere,esasperante nel ritagliare squarci d'animo nelle vite dei personaggi.Perchè "L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford" ha nella sinfonia dell'immagine il suo "non plus ultra", dipinto nelle luci e ombre degne d'un quadro del Caravaggio e sopratutto nella sgranatezza d'una splendida fotografia retro', annunciante la fine d'un epoca.

Un romanzo epistolare,quasi d'appendice nel narrare una vicenda spietata nei destini,caratterizzata da un surplus attoriale qui al suo meglio.

Il regista  si serve di Pitt e Affleck,come di Rockwell,Shepard e Renner per creare un epopea da western "atipico",poggiandone le sorti della storia sul talento attoriale d'interpreti al massimo.Dominik  sembra infatti non dirigere ma scrivere,guardare il suo film equivale alla lettura di un libro,appassionante nel descriverne le amarezze disilluse del suo (anti)eroe,come nel sondare la negativita' che pervade Robert.

Paradossalmente vi è pochissima azione,che vediamo solo in una rapina (straordinaria) all'interno di un treno,Dominik sceglie infatti un nodo ellittico e dialoghi meravigliosi per restituirci un western "poetico",maestoso nei fotogrammi,quanto consapevole del dramma che contiene.

Guardare quest'opera è un immersione sospesa nello "spazio-tempo"  dei protagonisti,sopratutto il personaggio di Jesse,che con fare tra sardonico e  cinico si aggira come un ectoplasma tra degradate baracche e steppe innevate. 

Ognuno a modo proprio è gia' "fantasma" del proprio destino,chi consapevole come Jesse il quale sceglie quasi di "suicidarsi" e chi  come Robert percorre le vie dello sporco tradimento.Ognuno di loro incarna la fine del mito della frontiera,delle sterminate lande di cowboy, di sceriffi e lerci banditi qui "disegnati" (o (ri)scritti) alla grande da Andrew Dominik.

"L'assassinio di Jesse James......" dimostra cosi' il talento cristallino d'un regista che fin qui ha goduto di poca fortuna,nonostante un cinema prettamente personale,autoriale nella narrazione e sicuramente per pochi palati.

Di questo suo straordinario "Romanzo" rimangono le immagini:lente,esasperate e pregne di maledizione,come anche i suoi personaggi,criminali "retro' " d'un tempo violento e romantico nell'insieme che qui smettera' per sempre di esistere........

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