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Rec - La paura in diretta

Regia di Paco Plaza, Jaume Balagueró vedi scheda film

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La recensione su Rec - La paura in diretta

di pazuzu
8 stelle

L'idea di partenza non è originale: girare un film horror totalmente con camera a mano, in cui la camera in questione è gestita da uno dei protagonisti. C'aveva già pensato Daniel Myrick con "The Blair Witch Project", film da ricordare per il rivoluzionario metodo di promozione e da dimenticare subito per la pochezza del risultato finale. "REC" parte come un comune programma pseudo-giornalistico di tv spazzatura, con una reporter e il suo cameraman che si recano al comando dei vigili del fuoco per riprendere una loro nottata tipo. Ma ovviamente le cose non vanno per il verso giusto. La cinepresa del cameraman sarà il nostro occhio dal primo all'ultimo fotogramma con il suo inevitabile effetto collaterale, l'effetto "mosso", solitamente abusato in film di questo genere e spesso controproducente, causa la bizzarra caratteristica di poter rendere brutti i film medi se non governato a dovere. Ma non è questo il caso. Un certo fastidio in partenza si può avvertire, ma dura una manciata di minuti, i primi. E la ragione non è la camera a mano in sé, ma l'inquietante sensazione di essere di fronte ad un servizio de "La vita in diretta", con tanto di chiacchiericcio irritante della presentatrice. Ma non appena i protagonisti entrano nel condominio l'atmosfera cambia radicalmente, e lo spettatore si trova catapultato in una realtà che si fa subito angosciante e in cui la tensione non conosce pause, anzi cresce di minuto in minuto di pari passo con la claustrofobia, fino ad un finale shockante e spietato. A conti fatti "REC" i suoi difetti li ha: i caratteri dei personaggi sono talvolta pressoché accennati, la trama non brilla certo per originalità, anzi è fin troppo simile a quella di diversi horror contemporanei, e (senza nulla togliere al bel finale) lo spiegone a tema religioso appare troppo didascalico seppur coerente. Ma i difetti sono largamente superati dal risultato finale: "REC" fa paura. E, incredibile a dirsi, ci riesce principalmente grazie all'uso di quella tecnica abusata e rischiosa che è la camera a mano, che qui, usata nella maniera giusta e nel giusto contesto, induce lo spettatore a vivere l'orrore in prima persona, dà al film quel qualcosa in più, e trasforma in un buon horror quello che aveva tutti i requisiti per essere un horror come tanti.

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