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When the Levees Broke

Regia di Spike Lee vedi scheda film

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La recensione su When the Levees Broke

di gabriargento
8 stelle

Un’anteprima il 16 agosto nello stadio di New Orleans, con un pubblico in lacrime, pieno di rabbia e commozione. Un’anteprima internazionale l’anno scorso in Italia, nella Sala Grande veneziana. E alcuni premi vinti, tra cui proprio quello della sezione Orizzonti Doc. Un film enorme, più di 4 ore di bellezza cinematografica ed emozioni umanissime. E’ l’ultimo Spike Lee, When the Leeves broke: che lascia da parte la fiction e le rapine del suo (bellissimo) Inside Man, ma non lascia da parte le sue idee e la sua rabbia.

Diviso in quattro atti (non a caso il sottotitolo, straordinario, è A Requiem in Four Acts), si parte con le note di Do You Know What It Means to Miss New Orleans? di Louis Armstrong, che è anche il titolo di un saggio curato da alcuni scrittori di Orleans dopo che quegli argini si ruppero, quella notte del 26 agosto 2005. Lee non risparmia nulla e nessuno, men che meno Bush e i suoi collaboratori: mentre la gente (povera) è sconvolta, impaurita e nel panico totale, il Presidente se la spassa, e Condoleeza si sceglie un nuovo paio di scarpe. O forse, come nota un prete di colore, erano troppo impegnati a portare la democrazia in Iraq?

Si sa che in casi del genere “divertente” non può e non deve essere l’aggettivo adatto da usare, ma la durata non si sente: la rabbia prende il sopravvento, l’indignazione si fa sempre più presente, e ogni volta che qualcuno sputa in faccia a Bush & co. scatta l’applauso. Come accadde nella Sala Grande, proprio all’anteprima, alla presenza del regista. Il paese più potente del mondo non riesce a far arrivare gli aiuti della protezione civile (la Fema) in tempo, nasconde le sue vere intenzioni, si compiace in tv del proprio tempismo: che in realtà, si sa, non c’è proprio stato.

Ci voleva la prima serata, e il consiglio è di vederlo, di registrarlo, di tenerlo. Voto: 9

Sulla colonna sonora

Anche qui geniale, nella scelta dei brani e nel loro uso.

Cosa cambierei

Bush e chi lo vota!!!

Su Spike Lee

Geniale. Nel documentarsi a fondo e a presentare prove oggettive e inattaccabili, nel far arrabbiare, nell'indignare, nel non far sentire più di 4 ore. Strepitoso.

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