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Non violentate Jennifer

Regia di Meir Zarchi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non violentate Jennifer

di Lina
2 stelle

Film fin troppo surreale che affronta il tema della violenza sulle donne con grande frivolezza e senza nessuna considerazione verso le stesse, mostrando al pubblico uno spettacolo delirante e azzardato attraverso un copione che sarebbe da bruciare per l'enorme quantità di situazioni assurde e offensive contenute. Ma cult di che!?!?

Difficile capacitarsi del fatto che questo film sia diventato un cult. D'accordo che per molti il cinema significhi "intrattenimento", ma ci sono temi che non possono rientrare in questa categoria e che devono essere affrontati con la giusta delicatezza e rispetto, e la violenza sessuale sulle donne è uno di questi. Un film che ne sfrutta l'argomento con trovate assurde e fuori dalla realtà, giusto per offrire un po' di svago a spettatori annoiati, tutto manifesta, fuorché il succitato rispetto. Non meraviglia dunque, che a suo tempo, quest'opera fu stroncata dalla critica e censurata o rifiutata da diversi paesi.

 

Innanzitutto, è molto sgradevole la presenza e ostentazione nel film, di ben 3 scene di stupro neanche brevi... e poi, è forse realistico e rispettoso mostrare una donna vittima di un'orribile violenza sessuale da parte di un gruppo, riprendersi in pochi giorni e trovare la forza di avere addirittura un rapporto sessuale con uno dei suoi stupratori solo come tattica di adescamento? Era proprio necessario mostrare con totale e inopportuna leggerezza una situazione tanto disgustosa e grottesca? Quale donna riuscirebbe mai a fare una cosa del genere poco tempo dopo essere stata violentata, ma scherziamo?

 

Chi ha scritto il copione dovrebbe solo vergognarsi insieme al regista per aver girato con tanto cattivo gusto un film su un tema tanto delicato. Il genere cinematografico "rape and revenge" dovrebbe essere curato con il giusto garbo, ma purtroppo, l'argomento della violenza contro le donne viene ancor oggi  trattato con superficialità e trascuratezza.

 

Questa pellicola possiede altissimi livelli di cinismo, anche perché il messaggio che lascia è totalmente privo di morale e disturbante.

Jennifer, la protagonista, dopo aver subìto gli stupri, si reca addirittura in chiesa a pregare chiedendo perdono a Dio per le sue intenzioni omicide, dopodiché inizia la fase della vendetta nella storia, in cui la protagonista da vittima si trasforma in carnefice. Da qui in poi, il film dà vita a una serie di situazioni assurde e ignobili.

 

La sua prima rivalsa, Jennifer la mette in atto nei confronti di un uomo che è un minorato psichico. Si fa toccare, lo tocca a sua volta e lo bacia dopo che l'ha violentata moribonda sul pavimento di casa sua, ha poi serenamente un rapporto sessuale completo con lui e dopo averlo condotto all'orgasmo, lo impicca… sarebbe forse questa una scena idonea a rendere il film un cult? Quali donne riuscirebbero a farsi mettere un dito addosso da uno dei loro stupratori e lei addirittura riesce a farci sesso?

 

Ma la scena successiva non si rivela migliore nei contenuti… anzi.

 

Jennifer attira con la dolcezza Johnny, il più terribile forse tra i suoi carnefici, che cerca di convincerla che era stata lei a provocarlo sfoggiando un abbigliamento sexy davanti a lui e i suoi amici… solita "giustificazione" maschilista insomma, che in verità, non ha scusanti, perché una violenza non è mai giustificabile. E dopo, lei cosa fa? Lo invita a fare un bagno caldo a casa sua, spogliandosi davanti a lui senza problemi e pudori, come se i suoi traumi e il suo disagio siano scomparsi magicamente e poi inizia a masturbarlo con una disinvoltura davvero surreale, finendo con l'evirarlo e lasciarlo morire dissanguato. La scena più disturbante di tutto il film questa, a mio avviso, sorretta da dialoghi ridicoli e successive urla di disperazione che provocano solo disgusto.

 

Anche in questo caso, la protagonista non si rivela migliore dei suoi stupratori, perché dimostra tanto quanto loro di non avere né cuore né coscienza.

 

Una violenza sessuale, per quanto orribile come crimine, non ha la stessa valenza di un omicidio. Le ferite dell'anima guariscono solamente grazie al perdono poiché la pace dei sensi non si raggiunge di certo rispondendo all'odio con altro odio e meno che mai privando della vita coloro che ci hanno fatto del male.

 

Ma questo film, oltre a essere grottesco e superficiale in tutto, dato che non offre il minimo approfondimento sull'argomento dello stupro in sé per sé, né su come faccia la protagonista a riprendersi fisicamente e psicologicamente in pochi giorni, è anche ricco di ingenuità.

 

Jennifer è una scrittrice che per trovare ispirazione decide di trasferirsi per un periodo in un posto isolato dove potrebbe succederle di tutto, senza che nessuno la sentirebbe…

 

Possibile che una bella ragazza voglia correre certi rischi? Possibile che in un posto dove non conosce nessuno, vada a fare il bagno al fiume completamente nuda, senza preoccuparsi che chiunque, passando di lì con una barca, possa vederla sentendo l'impulso di violentarla? Dopo qualche giorno, lei si accorge che quella zona è frequentata da degli uomini che la guardano, eppure gira in bikini davanti a loro come se niente fosse… ma sul serio, quale ragazza sana di mente farebbe una cosa simile in certe circostanze? E poi, è del tutto inverosimile che il personaggio di Johnny si lasci attirare da lei dopo il misfatto… davvero pensa che dopo averla violentata, Jennifer voglia stare in intimità con lui e avere ancora rapporti sessuali? Nessun uomo dotato di un'intelligenza normale ci crederebbe mai. Anzi, spesso, dopo aver commesso certi reati, lo stupratore arriva a uccidere la sua vittima, purtroppo. Queste sono tragedie di vita reale talmente orrende, che non dovrebbero essere trasformate in un grottesco show da luna-park.

 

Pertanto, nonostante il buon livello di recitazione di tutti gli attori, quest'opera è in definitiva offensiva, sciatta e nonsensa. Lascia con un senso di vuoto e rabbia dentro. Assolutamente da evitare.

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