Regia di Sergej M. Ejzenstejn vedi scheda film
9/10: Ejzenstejn fornisce un'immagine agiografica e quasi angelica dello zar Ivan, affidandone le sorti ad un attore dal profilo flessuoso e sfuggente. L'opera accompagna un momento storico di rivoluzione bellica e ribaltamento delle sorti della guerra, facendo però un film solo marginalmente marziale, quanto piuttosto politico e malinconicamente umano. Ivan il Terribile è articolato in varie parti che costituiscono altrettante solennità e altrettanti momenti significativi del percorso di crescita umana e relazionale del suo protagonista, a volte specchio fedele del carattere destinalmente solipsista e diffidente dello stesso Stalin. Ed è giusto parlare di un'opera altamente rivoluzionaria e nel contempo attenta ai luoghi comuni (non nel senso negativo del termine) storici e autocratici. Al di là del giudizio in chiave storicistica e politico-ideologica, credo valga tuttavia molto di più la pena sottolineare quanto l'Ivan sia terribilmente perfetto nel suo essere prodotto cinematografico, un bianco e nero alternativamente spettrale e numinoso, un parco di attori che si scrutano con l'occhio corroso dal livore e dall'ambizione o viceversa dalla fedeltà più accecante a un dio terrestre, una grande tragedia shakespeariana del "nostro tempo" fatta di sequenze di rara intensità drammatica e lirismo puro. Meraviglioso.
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