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Ivan il Terribile

Regia di Sergej M. Ejzenstejn vedi scheda film

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La recensione su Ivan il Terribile

di OGM
10 stelle

Con Ivan il Terribile il dramma dello sfruttamento economico-sociale cede il passo alla tragica commedia del potere. Il teatro del “male storico” è ora la corte di Mosca: gli spazi ampi e sontuosi della reggia fanno da sinistro contorno alla crescente solitudine del sovrano, circondato dalle invidie, le gelosie e le meschinità dell’aristocrazia. Ivan decide allora di diventare lo zar del popolo, che di quest’ultimo vuole essere il diretto ed unico interlocutore, perché da esso ha ricevuto il mandato di governare la nazione e di difenderne, con ogni mezzo, l’unità dagli attacchi interni ed esterni.  Lo stalinismo è il modello ideologico di questa tirannia illuminata, che usa la forza a fin di bene, e sempre in maniera mirata e contenuta.  L’uguaglianza tra gli uomini, anziché un diritto naturale, risulta così, inevitabilmente, un premio concesso in cambio della lealtà (ossia, a dire il vero, della incondizionata sottomissione). Questo principio riproduce abilmente, in chiave politica, la distinzione operata dal giudizio di Dio; in effetti, la presenza divina, costretta a dividersi tra la gerarchia ecclesiastica, che consacra e protegge il trono imperiale, e le icone religiose della gente semplice,  in questo film finisce per smembrarsi e dissolversi, dando modo ad Ivan di sostituirsi ad essa: egli, dopo tutto, è creatore, se non dell’universo, almeno della Russia, e quindi spetta a lui dominarla secondo la propria volontà. La figura del sovrano come “uomo del destino” (autonominatosi tale, ma, si badi bene, con il consenso universale) possiede, in quest’opera, al di là dalle evidenti connotazioni propagandistiche, un effetto trascinante, perché appare rivestita di un grande carisma letterario. La teatralità del protagonista, così nitidamente disegnata da Ejzenstejn, si imprime a chiare lettere nella mente, perché, più che lasciarsi plasmare  dall’espressività delle emozioni, segue le rigorose linee di un descrittivismo persuasivo: gesti e parole sono studiati per sottolineare e sintetizzare idee e situazioni, accentuandone i significati essenziali, con un effetto di trascrizione simbolica simile a quello prodotto, in alcune scene, dalle ombre deformate che appaiono sui muri. Ivan il Terribile è una storia personificata che si racconta con straordinario vigore, riunendo in un solo atto narrativo l’opera di illustrazione e quella di convincimento: come una falsa poesia che, fingendo di parlare al cuore, indirizzi invece, proditoriamente, la sua azione incantatrice al centro del pensiero razionale.

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