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L'istruttoria è chiusa: dimentichi

Regia di Damiano Damiani vedi scheda film

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La recensione su L'istruttoria è chiusa: dimentichi

di emmepi8
6 stelle

Le produzioni Cecchi Gori del momento erano tutte caratterizzate da una fretta produttiva, che poteva andare bene per alcuni registi, ma per altri no, ed in più certi temi affrontati sull’onda lunga del successo di genere politico, aveva aperto il campo a sbrigative operazione, rovinando in parte le idee che c’erano dentro, e come in questo caso tutto ad un’ approssimazione, che disturba in diversi momenti. Forse all’epoca poteva reggere, proprio perché si rifaceva ad un genere, e quindi più sopportata, ma oggi decisamente evidente, e come in questo caso un soggetto più che interessante viene mutilato e soltanto abbozzati i fattori principale, che avrebbero colpito nella maniera migliore l’attenzione del pubblico. Damiani ha partecipato alla stesura della sceneggiatura e proveniva  già da un successo come Confessione di un Commissario di Polizia, che a suo volta seguiva la scia di Indagine su un Cittadino di Elio Petri, che aveva aperto la strada maestra. Certamente, certe mutilazioni drammatiche sono state fatte  già in fase di scrittura, essendo consapevoli che la produzione giocava solo  su un tipo di cinema di sfruttamento, e, ripeto, un vero spreco di un argomento di denuncia, che in Italia abbiamo affrontato non bene. Escluso forse l’esempio di Loy con Sordi in Detenuto in Attesa di Giudizio, o ancora prima A Cavallo della Tigre di Comencini. Il cast scelto era  ottimo, ed in linea con le leggi del mercato del momento, Nero veniva da qualche successo di genere, e qui avrebbe potuto tentare una carta forte, ma  le limitazioni delle leggi divistiche e produttive non hanno permesso i necessari approfondimenti, che potevano compromettere la sua maschilità esibita in altri film.

Sulla trama

una storia perfetta, ma in parte rovinata dalla realizzazione e scenggiatura

Su Damiano Damiani

aveva tutte possibilità di fare meglio

Su Franco Nero

E' giusto, anche se doppiato, manon affonda il dente come deve

Su Riccardo Cucciolla

Grande attore in ruolo troppo diluito

Su George Wilson

partecipazione di poca cosa

Su John Steiner

troppo isterico, e doppiato al limite del ridicolo

Su Ferruccio De Ceresa

il direttore del carcere, sempre nei termini del personaggio

Su Turi Ferro

Anche per lui il grande è di obbligo

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