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La corta notte delle bambole di vetro

Regia di Aldo Lado vedi scheda film

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La recensione su La corta notte delle bambole di vetro

di alan smithee
7 stelle

 

locandina

La corta notte delle bambole di vetro (1972): locandina

 

Thrilleraccio ambizioso e farraginoso quanto basta, uno degli apici della filmografia di un esperto del genere come Aldo Lado, che per l’occasione raduna un cast internazionale di lusso (che peraltro dal canto suo si sforza di recitare in italiano, come tradisce spesso il labiale nei molti primi piani sui bei volti di quasi tutti i protagonisti).

Un uomo apparentemente morto viene condotto all’obitorio di Praga: in realtà si tratta di un decesso apparente perché egli è vivo, cosciente ma immobilizzato in un corpo apparentemente senza vita: l'uomo urla da dentro di sé senza essere udito, si affanna a cercare di persuadere i dottori ad approfondire una circostanza piuttosto insolita: il suo corpo non si raffredda né si irrigidisce nel rigore della morte, come è prassi in questi casi; i suoi occhi cerulei sprigionano un terrore che l'apparenza cela e non traduce, per una fine prematura di cui è stato o sarà presto vittima e per l’afflizione causata dall’impossibilità di risolvere un complotto diabolico ordito da una setta molto ben organizzata. Un intrigo che fa seguito alla sparizione di alcune bellissime ragazze, e che una regia energica e funzionale, tramite ripetuti fashback piuttosto sapientemente dosati, ci chiarisce (o in qualche modo tenta di farlo) in più riprese, man mano che il racconto prende forma e si sviluppa.

Un giornalista straniero incontra casualmente una avvenente giovanissima donna frequentando un circolo esclusivo allo scopo di tenersi informato sulle vicissitudini che portano allo sccop che procura vendite e prestigio. Diventano amanti e solo dopo la sparizione improvvisa della ragazza il reporter ripensa a certi strani discorsi a lui riferiti sulle sue frequentazioni, su misteriose farfalle che non riescono a volare, inducendolo, nonostante l’opposizione di una bella collega che lo ama senza essere ricambiata, ad indagare personalmente e a suo rischio su un complotto esoterico dai risvolti davvero inquietanti.

Ingrid Thulin, Jean Sorel

La corta notte delle bambole di vetro (1972): Ingrid Thulin, Jean Sorel

Jean Sorel, Barbara Bach

La corta notte delle bambole di vetro (1972): Jean Sorel, Barbara Bach

La sceneggiatura intricata ed avvincente non si preoccupa molto di eliminare anacronismi e di sviluppare appieno misteri o lati oscuri presenti in abbondanza, sui quali invece preferisce sorvolare; ma a parte diverse incongruenze, ed un titolo inquietante francamente non molto decifrabile in rapporto alla storia (forse le bambole potrebbero riferirsi ai corpi senza vita ma non morti, frutto di pozioni misteriose a cura della setta durante le messe nere), il film tiene desta l’attenzione e si fa apprezzare per l’ottimo cast coinvolto, che vede impegnato un rubicondo Jean Sorel tutto occhioni e baffetti da sparviero, una affascinante e tenace Ingrid Thulin, la inarrivabile Barbara Bach, bellezza davvero iconica, e il rozzo manicheo ma simpatico Mario Adorf, reporter ficcanaso che ci rimette ben più dello zampino.

Tutto ciò sotto un teatro scenico coerente di una Praga lugubre e misteriosa, buia e fredda, pure un pò desolata, che ben si accompagna alle atmosfere maligne che trapelano dalla fosca vicenda che fa da traino al film.

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