Regia di Denys Arcand vedi scheda film
Parlando con Jonas, mi sono ricordata di non aver messo il mio, breve, commento a questo film.
Rispetto agli altri due che ho visto recentemente, trovo che ci sia una "caduta" nel proporre la vita del protagonista
Abbiamo qui un ometto, bruttarello ma interessante, che fa un lavoro di merda e cioe' ascoltare, per risolvere, i problemi della gente. Non sarebbe un lavoro di merda se potesse risolverli; ma figuriamoci, gia' lui è nella cacca con la sua famiglia, come puo' pensare agli altri? Il suo ufficio si affaccia sulla base di un enorme stadio. Tipo casa di ringhiera. Il massimo della privacy.
Il "nostro" sogna spesso ad occhi aperti e il sogno piu' ricorrente e la gia' nota scopata senza cerniera, vista dalla parte maschile. Sogna di essere amato, concupito, sedotto; sogna una partouze a cui partecipano anche una lesbica , una slave e un'attrice! La moglie, completamente dedicata al lavoro, ha gia' tirato giu' la saracinesca passeracea da tempo, ma avanza la figlia in compenso, che lui sorprende con l'affare in bocca del fidanzatino.
Il Nostro, partecipa anche ad una giostra medioevale. Inutile inserto, ma tanto per fare durare il film quel tot.
Alla fine , dopo la morte della madre (forse o forse era il padre), lascia il lavoro, la famiglia e si ritira nella casetta vicino al mare, che fu dei suoi genitori. Scrivera' un libro
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta