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Non è un paese per vecchi

Regia di Ethan Coen, Joel Coen vedi scheda film

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La recensione su Non è un paese per vecchi

di fayValentine
10 stelle

Ho rivisto questo capolavoro per l'ennesima volta, mi ha scombussolato le viscere più del solito e mi è venuta voglia di scrivere quattro righe.

"Non è un paese per vecchi" è uno di quei film dal ritmo cadenzato, placido, lento se vogliamo, da cui non riesci a staccare gli occhi e l'anima. Realizzato con il raffinato stile cinico dei Coen, un cinismo verista con velate sfumature satiriche ma più rassegnato della solita Satira. Questi due brillanti registi hanno una visione tragica e pessimista della vita, proprio per questo inseriscono sempre una pennellata di follia nei loro film. Il cinema rende possibile tutto, anche far sembrare l'esistenza migliore di quello che è. Ma solo per la durata di un film. Ecco perché nei finali dei Coen c'è sempre l'amaro risveglio, per non illudere lo spettatore, ricordandogli con onestà intellettuale di essere sempre vigile e pronto alla durezza della vita. O farà la fine dei loro personaggi, impreparati a vivere!

In questo caso le traversie della vita sono incarnate dall'aspro Texas, un paese arido, con massacri da frontiera all'ordine del giorno e dove vige ancora la pena di morte, insuperabile "buio e freddo" per il protagonista, un commovente Tommy Lee Jones, unica luce in un mondo abituato alla violenza, avvezzo a non sperare più. Troviamo la controparte "malvagia", ma che dico neutrale, nell'atarassico killer Anton Chigurh, Javier Bardem in un'interpretazione che gli è valsa l'Oscar, così geniale e terribile da far gelare il sangue. Questo assassino, con lo sguardo fisso, di nero vestito, che ama giocare a testa o croce, sembra la Morte in persona: non uccide per cattiveria, ma per eseguire il Destino, per aver preso un impegno verso se stesso e gli altri; attende tutti al varco, inesorabile, come un giudice imparziale al quale ci riesce difficile attribuire alcuna colpa. Lui, l'esecutore agisce per volere divino, perché il fato, giocando a dadi, ha decretato che alcune persone devono morire ed altre no. In questo gioco con le monetine privo di senso si condensa il significato del film e della vita, per i Coen, il risveglio dal sogno di cui si parlava prima, l'ingiusta casualità dell'Esistenza.

 

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