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La vie en rose

Regia di Olivier Dahan vedi scheda film

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La recensione su La vie en rose

di mc 5
8 stelle

Non ero a conoscenza della vita tormentata di Edith Piaf. Conoscevo solo (come un po' tutti) i titoli di una manciata di canzoni rese famose dalla cantante francese. Il titolo del film evidenzia il contrasto fra una delle sue canzoni piu' famose e la sua vita che tutto e' stata fuorchè "en rose". Infelicità, dolori e perdite di persone care hanno costellato l'esistenza di Edith, ogni sorta di disgrazia l'ha accompagnata dall'infanzia fino alla morte. Eppure tutto cio' viene sapientemente messo in scena senza pietismi e senza eccedere con la melassa. Semplicemente viene raccontata la fragile personalità di una donna energica, tenace, volitiva, ma anche facile alle crisi e ai cambiamenti d'umore, vittima di quell'autolesionismo che e' poi una costante dannata del destino di ogni artista che diventa una star. Splendida la ricostruzione della sua infanzia: dal rapporto travagliato col padre incosciente alla temporanea cecità, e al tenero affetto che la lego' a una giovane prostituta che l'aveva adottata.
La Edith adulta poi, viene rappresentata esplorandone la complessità psicologica, evidente conseguenza di una serie di traumi infantili. Come ogni biopic che si rispetti, il film erige, sì, un "monumento" all'artista, ma non tralascia di esprimerne anche i lati cupi, umorali, autodistruttivi, insomma le evidenti debolezze umane del personaggio. Inutile dire che un film del genere (a parte le indubbie qualità registiche) si basa prima di tutto su una prova d'attrice SUPERLATIVA. Marion Cotillard offre una performance che reclama almeno un Oscar. Si cala nel personaggio con un istrionismo che strappa l'applauso a scena aperta (infatti nella sala dove ho visto il film, sui titoli di coda, il pubblico presente ha tributato una standing ovation di applausi!!).
Ci sono scene che resteranno per sempre nel mio immaginario cinematografico: indimenticabile l'immagine di questa donna invecchiata anzitempo dai dolori della vita, che sprigiona tutta l'energìa che le e' rimasta, racchiusa in quel piccolo corpo consumato, rannicchiato, ingobbito...mentre canta per l'ultima volta "Je ne regrette rien".
Preparate i fazzoletti, io ne ho avuto bisogno.

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