Regia di Florian Henckel von Donnersmarck vedi scheda film
Cito un tratto del film che fa davvero molto riflettere:
“Il dipartimento centrale di statistiche della DDR sa tutto! Quante paia di scarpe compriamo ogni anno (2, 3), quanti libri leggiamo ogni anno (3, 2) e quanti studenti superano brillantemente ogni anno l’esame di maturità (6347). Ma c’è una cifra che non viene aggiornata, forse perché anche ai burocratici fa impressione: quella del numero di suicidi.”
Un film ambientato agli inizi degli anni ottanta, che parla di una realtà neanche tanto lontana nel tempo, neanche trent’anni fa la Stasi controllava le vite dei cittadini della Germania dell’est.
A uno dei più efficienti agenti della stasi (talmente ligio al dovere da svolgere il suo lavoro con ogni mezzo ai limiti della disumanità) verrà affidato il compito di monitorare la vita di un famoso drammaturgo e della sua fidanzata, questo per lui sarà l’inizio di un cambiamento….
Il cambiamento del protagonista riflette il cambiamento anche di una società che alla fine vedrà cadere uno dei principali simboli del comunismo: il muro di Berlino. Chiunque sia nato prima dell’89 ricorda perfettamente il significato che ha avuto la caduta del muro! L’inizio di una nuova epoca per il modo occidentale.
Un film che man mano diventa sempre più avvincente, è un film di uno spessore straordinario, che affianca a una mini-lezione di storia contemporanea la narrazione di personaggi eroici che mettono a repentaglio tutto pur di raggiungere ciò per cui ogni essere vivente è destinato: la LIBERTA’.
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