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Spider-Man 3

Regia di Sam Raimi vedi scheda film

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La recensione su Spider-Man 3

di arkin
6 stelle

Terzo(e peggiore) episodio della saga firmata Raimi(il migliore resta il secondo, a mio parere), il film rimane un mix di situazioni e spunti interessanti che però non decollano mai: il lato oscuro di Spiderman- personificato dalla sostanza nera che lo contagia- è molto più marcato rispetto agli episodi precedenti, e nell'economia della trama assume un signifcato che non è banale: infatti, il nostro eroe è posto molto più vicino ai propri antagonisti riguardo le azioni che commette: come Sandman, anche Peter riconosce di aver causato la morte di un(quasi) innocente per un atto di vendetta, laddove quello del suo nemico era stato provocato dalla paura; ed il contrasto con Henry/Goblin assume connotati tragici, dove per una serie di incomprensioni e rancori repressi il legame tra i due personaggi causa deturpazioni che sembrano riguardare solo il lato fisico, ma sono molto più verosimilmente "deturpazioni dell'anima". 
Non ultimo, il parallelo percorso tra Spiderman e quella sorta di alter-ego che è il personaggio di Grace, sottolinea il modo in cui odio e disperazione possano provocare uno stato "liberatorio" una volta lasciati liberi di esprimersi, mettendo in evidenza quanto sia a tutti gli effetti complesso rimanere dalla parte delle azioni costruttive e del "bene" quando gli eventi della vita ti assalgono in modo feroce. Peter è di nuovo in conflitto con se stesso, come nel secondo episodio: ma qui la tentazione è più inquietante e distruttiva, perchè riguarda il modo in cui il dolore o le situazioni in apparenza prive di uscita(come quella di Sandman) possono portare l'individuo a lasciarsi precipitosamente scivolare verso il senso "liberatorio" portato dalla distruzione e dalla rabbia, e che si trasforma quasi subito nella "perdita di se stessi". 
Un quadro interessante, insomma, che dimostra ancora una volta come si possa parlare di cose serie anche attraverso un film di supereroi; il problema è il senso di pesantezza che grava sul film, dove 3 antagonisti diventano davvero esagerati, e dove la storia d'amore tra Peter e Mary funziona male e non coinvolge più di tanto, sorpassata in intensità persino dalla vicenda di amicizia tra Parker ed Henry. 
Così come il malinconico Sandman, che ci ricorda come a volte gli eventi della vita portino persone "non cattive" a commettere crimini, non colpisce come lo splendido Octopus di Molina. 
Quanto al cast: Franco è quello che forse ci riserva più pathos di tutti, la Durnst è brava ma qui può fare poco; Topher Grace è un volto interessante, come bellissima è la Howard.
Tobey MaGuire, invece, che nel secondo forniva un'interpretazione credibile e molto umana, qui sembra essersi stancato: quando è "Peter tutto sorrisi" sembra sin troppo posticcio, e funziona solo nella parte in cui il suo lato rabbioso ha il sopravvento. Buffo, comunque, nelle sequenze in cui fa il bulletto, che ricordano un po' il Buddy di Jerry lewis nelle "notti del dottor Jerryll". 
Interessante, ma non completamente riuscito. 

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