Regia di Sidney J. Furie vedi scheda film
Spy-story avvincente e minimalista, essenziale ma tesissima, costruita interamente sul fascino ambiguo e un po’ canagliesco, insolente e d ironico di un grande Michael Caine. Agente segreto elegante e con occhiale da miope, sguardo languido, liquido e aria strafottente, donnaiolo e amante della buona cucina e di Mozart, il sublime Caine attraversa il film con grazia innata e, senza perdere un grammo del suo impeccabile aplomb, si ritrova coinvolto nel classico intrigo hitchockiano, diretto con stile raffinato e con gran senso di suspense e ritmo dal veterano S.J. Furie. La tensione cresce grazie all’efficace motivo musicale e al “gioco di spie” in cui nessuno è quello che sembra. Quasi tutti celano doppie identità e doppi scopi e la brillante sceneggiatura si avvale di questo espediente per confondere, spiazzare e stordire lo spettatore, inerme e sconcertato al momento del colpo di scena finale.
ruolo della spia all-british è perfetto. Imperturbabile, impersccrutabile, poco loquace ma con uno spiccato e pungente sense of humor, conquista fin da subito con i suoi modi calmi ma spicci. Talmente accattivante che si sarebbe tifato per lui anche se si fosse rivelato un traditore. L’anti-Bond per eccellenza.
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