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Déjà vu. Corsa contro il tempo

Regia di Tony Scott vedi scheda film

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La recensione su Déjà vu. Corsa contro il tempo

di champagne1
5 stelle

Bruce: Non hai paura di cosa può succedere? Doug: E se fosse già successo?..

Un attentato dinamitardo su un traghetto uccide più di 500 passeggeri a New Orleans.

L'incaricato dell'ATF (l'Ente preposto a indagini su casi in cui siano stati adoperati esplosivi), Doug, viene cooptato in una squadra speciale dell'FBI che usa uno speciale dispositivo che raccoglie tutte le trasmessioni da tutti i congegni elettronici, videocamere, telefoni, satelliti e quant'altro, armonizzandole in un flusso continuo di immagini che permette di riguardare quanto è successo quattro giorni e mezzo prima (e solo quattro e mezzo) come se avvenissero in diretta e cambiando a piacere il punto di vista.

Si riuscirà a capire chi ha eseguito l'attentato e come?...

Chi ha visto quel film di Tony Scott del 1998 con Will Smith e Gene Hackman ha l'impressione iniziale che il Regista stia facendo un Nemico Pubblico al quadrato, con il tema del Grande fratello ipercontrollore (anche se stavolta per una buona causa).

Poi quando Doug nel corso degli avvenimenti si accorge che con le persone osservate nelle immagini che arrivano da 4 giorni prima si può, in un certo senso, interagire, ecco che ci accorgiamo di essere dentro un film di fantascienza e di stare affrontando uno dei più classici quesiti, relativo allo scorrere del tempo, alla sua percezione e alla sua possibile deviazione (teoria del Multiverso)

Cosa dire però? Ormai conosciamo Tony Scott come "direttore di film ipercinetici e patinati".

Ed anche questo è un film avvincente, anche intrigante rispetto al quesito specifico: come si può modificare il flusso del tempo?quale azione è sufficientemente grave da cambiare il corso degli eventi? e se in realtà gli eventi avessero già inglobato anche le nostre presunte azioni di disturbo?

 

Perché il mio voto negativo, allora?

Perché è una media tra l'apprezzamento della storia e la profonda delusione per il finale (non si può avere tutto dalla vita!).

NB: chi si ricorda Denzel Washington in Philadelphia, quando nell'aula di tribunale chiedeva: "qualcuno può spiegarmelo come se fossi un bambino di 8 anni"?

Qui la sceneggiatura gli concede una ulteriore 'perla' retorica, quando dice: "spiegatelo parlando lentamente: così che anche chi abbia due lauree lo possa capire!".

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