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Zorro alla corte di Spagna

Regia di Luigi Capuano vedi scheda film

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La recensione su Zorro alla corte di Spagna

di mm40
2 stelle

Cappa e spada, buoni sentimenti e finale lieto, storiella rosa di sottofondo e avventurosa in superficie, con il 'nostro eroe' che difende i deboli contro i terribili cattivi. Inutile d'altronde chiedere di più a questo sottoprodotto del nostro fervido cinema di quei tempi; anzi, a conti fatti lavori come questo non possono che farci rimpiangere un'epoca in cui in Italia si girava con quattro soldi e meno ancora idee. Ma almeno si girava. Capuano in particolare si soffermò abbastanza a lungo sul genere, producendo anche significative varianti come un paio di Sandokan e un Sansone contro il corsaro nero che mischia già nel titolo due degli stereotipi più ricorrenti di quel momento. Nonostante il budget limitato e la scarsa fantasia della sceneggiatura firmata da Arpad DeRiso e Nino Scolaro, a fronte pure di una decisa carenza di nomi di risalto sul cartellone (i principali sono Alberto Lupo e George Ardisson, che poi sarebbe Zorro), il risultato non può essere disprezzato, specie se si considerano i minimi obiettivi di intrattenimento e 'sopravvivenza alimentare' che pellicole di questo stampo si prefiggevano. 3/10.

Sulla trama

In un ducato iberico, alla morte del legittimo governante,il fratello del defunto prende con la forza il potere, al posto della vedova. Il popolo non ci sta, ma nulla può fare; almeno finchè non arriva l'eroico Zorro.

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