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La soufrière

Regia di Werner Herzog vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La soufrière

di luca826
8 stelle

VOTO 7/8 ESTREMO (Tv 3 Novembre 2011)
 
In attesa di una catastrofe inevitabile
Warten auf eine unausweichliche Katastrophe
 
Questo straordinario documentario-istantaneo di Herzog è perfettamente descrivibile espandendo i concetti contenuti nelle parole del sottotitolo.
IN ATTESA: Il regista e la sua troupe partono immediatamente per Guadalupa appena vengono a conoscenza della straordinarietà dell'evento che potrebbe accadere. Tutti scappano visto anche i precedenti (Saint-Pierre), ma Herzog no, l'attesa è curiosità, è volontà di conoscere, di cogliere l'essenza, di raggiungere la verità ma anche la morte. E questa è la cosa più sconvolgente dell'opera, l'attesa in fondo della morte, come gli ultimi uomini che caparbiamente non vogliono abbandonare la loro terra. Rischiare tutto per comprendere il tutto.
DI UNA CATASTROFE: 'Una' non 'della' catastrofe, allargando la visione alla totalità delle azioni naturali violente (ci vengono ricordate nel film le sciagure nelle Filippine, in Cina, America Latina e Friuli), considerando La Soufriere 'una' parte di un insieme e non un unicum, l'uomo convive con questi eventi, può essere distrutto ma può anche comprendere la grandezza assoluta e inafferrabile della Natura. Le splendide riprese nelle nuvole cercano di trasmettere proprio questo, sfidando l'inspiegabile.
INEVITABILE: E' inevitabile, l'umanità è in balia di queste forze, l'onnipotenza tecnologica cade, le paure ritornano ancestrali, nel pericolo dell'estinzione ricominciamo a considerarci parte di un unico enorme disegno e non più estranei e superiori. L'autore azzera come al solito i punti di vista e ci obbliga a ripartire da capo, i peggiori criminali sopravvivono alla furia degli elementi, il caso diventa beffardo, la logica si frantuma.
 
La Soufriere (1977) è l'anello mancante che collega due dei docu-film più importanti del primo Herzog, cogliendo il rigore documentaristico de Il paese del silenzio e dell'oscurità e il senso lirico di Fata Morgana.
 
 
Per noi, le riprese per questo film hanno assunto un aspetto patetico, e così tutto è finito con un nulla di fatto e nel ridicolo più completo. Ora diventerà il documentario di una catastrofe inevitabile che non si verificò
 
Narra la voce narrante nel finale, la delusione è tanta ma il regista entrerà sempre di più nel mito.

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