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Un taxi per Tobruk

Regia di Denys de La Patellière vedi scheda film

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La recensione su Un taxi per Tobruk

di hupp2000
8 stelle

Enorme successo in Francia alla sua uscita nelle sale, snobbato dalla critica e adorato dal pubblico, il film di Denys de La Patellière racconta le peripezie di un comando di quattro uomini in fuga nel deserto dopo un sabotaggio effettuato a Tobrouk, occupata dai Tedeschi. Siamo nel 1941 e la guerra d’Africa infuria. Il loro mezzo viene distrutto da uno stukas, ma i nostri quattro eroi s’impadroniscono di un’automitragliatrice nemica, facendo prigioniero il capitano von Stegel, che li accompagnerà fino alla fine di una traversata rocambolesca, con un finale che lascia l’amaro in bocca.

Un classico film di guerra che alterna toni da commedia a scene di suspense efficaci. Poca azione, pochi spari, ma alta tensione dall’inizio alla fine e, soprattutto, gioco d’attori e dialoghi sopraffini. Il quintetto di interpreti è un amalgama perfetto, anche se Lino Ventura, ovviamente, si impone sul resto della truppa. Al suo fianco un Charles Aznavour mingherlino ma dal carattere determinato e un Hardy Kruger sornione e intelligente nei panni del prigioniero tedesco. Ogni personaggio è servito dai dialoghi, talvolta esilaranti, spesso sferzanti, scritti da Michel Audiard, maestro della battuta folgorante, che ha sempre saputo infondere qualche cosa di irripetibile in tutte le sceneggiature che ha curato. Qui, Lino Ventura regala un paio di monologhi indimenticabili. 

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